«Deleterio e ingiusto commissariare il Porto»
«Il commissario sarebbe una jattura che ci farebbe scontare colpe non commesse e il nuovo presidente deve avere forti conoscenze e agganci nell’ambito dell’intermodalità nave-ferrovia dove soprattutto si gioca il futuro del porto di Trieste». Così si esprime Francesco Parisi, ultimo rappresentante della storica casa di spedizioni di prestigio europeo, che con la società terminalistica Emt recentemente costituita e che opera sul Molo Sesto ha avviato un fiorente traffico, in particolare tra la Turchia e le principali destinazioni dell’Europa centro-orientale.
Dottor Parisi come vede il futuro al vertice dell’Autorità portuale di Trieste?
Sono molto preoccupato perché l’ipotesi del commissario è stata affacciata dalla governatrice Serracchiani evidentemente con cognizione di causa. Per il porto sarebbe deleterio e ingiusto perché pagheremmo colpe non commesse dal momento che l’alibi per il commissariamento sarebbe l’imminente varo della nuova legge sui porti che non è scontato che sia imminente.
I tre nomi fatti dagli enti locali per la presidenza della Torre del Lloyd sono di personaggi che hanno le caratteristiche adatte?
Ho appena notato su una rivista specializzata la pubblicità del porto di Amburgo: più che delle banchine, si parla di Praga, Vienna e Monaco che sono proprio le località per le quali dovrebbero partire collegamenti ferroviari migliori dallo scalo triestino. Il nuovo presidente dovrà prestare maggiore attenzione ai collegamenti con l’entroterra e siccome i mercati di Trieste sono ad almeno 500 chilometri di distanza questi collegamenti devono essere soprattutto ferroviari. Mi sembra che i tre candidati abbiano una certa conoscenza in questo campo.
Dove vi sono una serie di criticità note da tempo.
L’esistenza della doppia manovra, la mancata privatizzazione della società che opera dentro lo scalo, questioni che ormai conoscono anche i muri. Ma mi sembra che di Adriafer si parlerà nel prossimo Comitato portuale, mentre indubbiamente i rapporti con l’ex ad di Ferrovie dello Stato non erano dei migliori.
Come giudica i quattro anni di gestione Monassi?
Non entro nella questione Porto Vecchio, ma è un fatto obiettivo che quasi tutti i comparti abbiano avuto una crescita, il che non è avvenuto nella maggior parte degli altri scali. Ciò è stato dettato da situazioni favorevoli di mercato, ma anche per merito sia degli operatori che dell’Authority che hanno saputo cogliere e favorire questa opportunità. Forse bisognava pensare a investire prima per non creare il pericolo di congestionamento ferroviario che si sta presentando.
E che vi ha indotto a fare ricorso al Tar e a vincerlo contro il rafforzamento della Piastra pianificato dalla Samer seaports&terminals.
Il ragionamento è facile. Se noi abitiamo nello stesso condominio, uno al quarto e uno al quinto piano, può il regolamento affermare: le scale sono a disposizione del condomino del quarto piano e soltanto quando questi non le usa anche di quello del quinto? Con la priorità alla Samer era quanto prevedeva quella concessione.
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