Del Bianco lascia la guida dell’Azienda farmaceutica
Un fulmine a ciel sereno. Non preannunciato, per certi versi sorprendente. L’ultimo anno è stato, probabilmente, il più brillante di sempre per l’Azienda farmaceutica (le farmacie comunali) di Gorizia con un fatturato di 2.619.290 euro e un attivo di 286.784 euro. Eppure, il presidente Daniele Del Bianco ha deciso di dare le dimissioni. Nessun contrasto, nessuna porta sbattuta, semplicemente gli impegni sempre più pressanti all’Isig (Del Bianco è direttore dell’Istituto di sociologia internazionale) lo hanno consigliato a farsi da parte.
Quindi, il problema non riguarda le sue dimissioni. Semmai, il nome del sostituto che, all’interno della stessa maggioranza di centrodestra, ha procurato più di qualche mal di pancia. Ma andiamo con ordine. La notizia non è stata proprio pubblicizzata dall’amministrazione comunale. Semplicemente, un bel giorno, è apparsa all’albo pretorio del Comune la determina “Azienda speciale farmaceutica di Gorizia: nomina in sostituzione del presidente del Consiglio d’amministrazione”. Da quel documento si apprende che Del Bianco ha presentato al Cda le proprie dimissioni. Non vengono date motivazioni né spiegazioni. A fornire una lettura autentica dell’accaduto è lo stesso numero uno dimissionario. «A inizio anno parlai con l’assessore comunale alle Società partecipate, Dario Obizzi. E gli dissi che davo la disponibilità ad andare avanti, avvertendo però che il lavoro all’Istituto di sociologia era aumentato considerevolmente. Siccome sono una persona a cui piace fare le cose bene, mettendoci anima e corpo, sono arrivato alla conclusione che non potevo assicurare più il giusto impegno e il tempo necessario all’Azienda farmaceutica. Pertanto, ho deciso di dimettermi. La cosa è molto lineare, non ci sono misteri, non ci sono contrasti. In questi mesi, abbiamo colto importanti risultati e soprattutto siamo riusciti a ripristinare la pianta organica con delle assunzioni che hanno giovato all’organizzazione del lavoro delle due farmacie». Del Bianco è stato direttore per un anno delle farmacie comunale per poi diventarne presidente. E anche quest’esperienza è durata dodici mesi. «Non sono un poltronista né un poltrone. Quando faccio le cose, le voglio fare bene. E il doppio incarico non mi permetteva di essere lucido né dall’una né dall’altra parte. Faccio un esempio: a breve sarò in trasferta in Grecia per l’Isig e non posso immaginare di gestire le farmacie comunali dall’estero. E se c’è da firmare un atto? Meglio così, meglio dimettersi. Ringrazio il Cda per il supporto e un grazie va anche ai revisori dei conti e alla direttrice Pagano».
Il resto del Cda (composto da Eleonora Zanutel, Genj Furlan, Gianni Galeoto, Maria Grazia Todisco) resta in carica, cambia solo il presidente. E il nuovo numero uno è un “Carneade”: si tratta di Francesco Isoldi, classe 1979. La sua è una nomina fiduciaria del sindaco Rodolfo Ziberna. Ma il suo nome ha già fatto sobbalzare una parte della (litigiosa) maggioranza di centrodestra. Con qualcuno che fa notare come Isoldi sia il genero del capogruppo di Progetto Fvg in Consiglio comunale, Riccardo Stasi. Più di qualcuno l’ha considerato come un “tendere la mano” a un movimento (quello di Bini) che ha scalato posizioni all’interno del centrodestra, dopo la campagna acquisti di consiglieri comunali. Il centrosinistra, invece, pare intenzionato a chiedere quali sono le competenze del neopresidente Isoldi visto che il decreto di nomina dice che il nuovo numero uno è «in possesso dei requisiti richiesti». —
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