Dei 103 immobili demaniali gratis agli under 40 solo 2 sono in Fvg
SAGRADO. Il castello Alimonda di Sagrado e l’ex caserma della guardia di finanza di Scriò in comune di Dolegna sono gli unici due siti della regione tra i 103 immobili che potranno essere dati in concessione gratuita agli under 40 nell’ambito del progetto dell’Agenzia del Demanio “Cammini e percorsi”.
Immobili dislocati lungo tutta la penisola, abbandonati o in disuso, verranno assegnati a imprese e cooperative, o privati, perché li trasformino in strutture turistiche.
L’obiettivo è favorire e sostenere lo sviluppo del turismo lento offrendo la possibilità di riutilizzare gli immobili pubblici come contenitori di servizi e di esperienze autentiche, fortemente radicate sul territorio: questa è la filosofia che muove “Cammini e percorsi”. L’Agenzia del Demanio provvederà a proporre bandi di gara pubblicati entro l’estate.
Gli immobili potranno essere affidati in concessione gratuita (nove anni più nove) «ad imprese, cooperative e associazioni, costituite in prevalenza da soggetti fino a quaranta anni» , oppure in concessione di valorizzazione fino a 50 anni ad operatori che possano sviluppare un progetto turistico dall’elevato potenziale per i territori, in una logica di partenariato pubblico-privato, a beneficio di tutta la collettività.
«Cammini e percorsi - ha dichiarato Roberto Reggi, direttore dell’Agenzia del Demanio - è un progetto che racchiude tutti gli obiettivi strategici che guidano l’attività quotidiana dell’Agenzia: il recupero di immobili pubblici non più utilizzati, il supporto e la collaborazione con gli enti territoriali, il confronto continuo con le altre istituzioni per trovare soluzioni ai problemi, il coinvolgimento della cittadinanza, la trasparenza nella gestione del patrimonio immobiliare dello Stato, l’attenzione verso le realtà locali e la volontà di generare valore economico e sociale grazie alla collaborazione pubblico-privato. Come è accaduto per il progetto Fari, ora parte un cammino appassionante di trasformazione e rigenerazione di queste 100 strutture che coinvolgerà i giovani e le realtà locali in cui vivono, un beneficio reale che impatterà sui territori e sul turismo».
La caserma di Scriò è un immobile su due piani situato fuori dal Comune di Dolegna, al confine con la Slovenia.
Il castello Alimonda venne costruito a Sagrado nel 1885 per volere di due fratelli originari di Trieste. Francesco e Nino de Alimonda, rispettivamente dottore in legge e medicina, decisero al tempo di costruire questo stabile che sarebbe servito come casa di cure e la decisione per la locazione ricadde su Sagrado, ritenendo che questo fosse un posto particolarmente indicato per i “malati di petto”, “ammalati di nervi” ed “altre persone indebolite” per il fatto che qui si alternava “l’aria di monte con quella di mare”.
Il cosiddetto Miramare sull’Isonzo è di proprietà del Comune, che negli anni scorsi ha avviato la complessa - per mancanza di fondi - ristrutturazione.
Che ci fosse qualche novità positiva per il futuro del castello Alimonda lo aveva fatto intendere il sindaco Elisabetta Pian nello scorso febbraio. «La porta di un contributo della Regione rimane aperta, dal momento che l'amministrazione ci prova ogni anno - aveva precisato a Il Piccolo Pian - ma ci siamo guardati intorno anche per soluzioni alternative. La prima sarà quella di accedere a finanziamenti europei: il progetto prevede l'inserimento dell'Alimonda in un circuito internazionale di piste ciclabili, la prima su una direttrice proveniente dall'Austria e la seconda, dalla Slovenia. Ma di recente abbiamo ricevuto la visita di funzionari e tecnici dell’Ageniza del Demanio che ci hanno prospettato l'inserimento del progetto in un bando che lo Stato riserva ai beni di proprietà degli enti locali, com'è il nostro caso. La formula è quella della cogestione fra pubblico e privato ed è dunque perfettamente complementare al progetto europeo che stiamo seguendo. Senza contare che l'Alimonda rientra anche in una graduatoria nazionale per il recupero dei beni di proprietà pubblica oggi dismessi. Una terza porticina che rimane aperta».
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