Dehors facili, c’è l’accordo Stato-Regione

Firmato dalla Direzione dei Beni culturali Fvg, nei centri storici non servirà l’ok della Soprintendenza. Santoro: vince il buon senso
Foto Bruni 08.02.14 Ponte Rosso,ombrelloni e verande
Foto Bruni 08.02.14 Ponte Rosso,ombrelloni e verande

«Non è necessaria l’autorizzazione della Soprintendenza». «Non è altresì necessaria l’autorizzazione della Soprintendenza». In Friuli Venezia Giulia si scrive Soprintendenza ma si legge Maria Giulia Picchione. La “signornò” delle Belle Arti regionali. Ci è voluto un accordo Stato-Regione, firmato martedì scorso, per mettere fuori gioco la soprintendente ai Beni architettonici e paesaggistici. A firmarlo sono stati l'assessore regionale alla Pianificazione territoriale Mariagrazia Santoro e il direttore regionale per i Beni Culturali e paesaggistici del Fvg Ugo Soragni. L’intesa riguarda le procedure sull'installazione di arredi urbani nei centri storici che tanti guai hanno creato a Trieste e a Grado. Si tratta dei cosiddetti dehors e altre tipologie di installazioni a carattere provvisorio dei pubblici esercizi dei centri storici. L’accordo dà seguito al protocollo d'intesa tra la Regione e il ministero dei Beni e delle attività culturali (Mibact), siglato lo scorso 4 giugno, «con l'intento di condividere un percorso per chiarire alcuni aspetti normativi riguardanti l'occupazione di suolo pubblico con arredi e strutture mobili nelle aree di valore culturale».

L'Accordo nasce nel segno della semplificazione. Vengono facilitati «i procedimenti individuando una serie di interventi di dehors che non sono soggetti ad autorizzazione della Soprintendenza in quanto non costituiscono opere e lavori ai sensi dell'articolo 21 del Codice dei ceni culturali e un'altra serie di installazioni per le quali l'autorizzazione non è necessaria, sempre che vi siano dei regolamenti comunali che ne disciplinano tipologia e modalità di realizzazione». Non sono soggetti ad autorizzazione, a titolo esemplificativo, tavoli, sgabelli, poltroncine, divanetti, panche, ombrelloni, arredi rimovibili quali fioriere, portabiciclette, ringhiere, coperture temporanee non infisse al suolo, pedane finalizzate a risolvere problemi di accessibilità, sistemi di occupazione con arredi di base. Sono escluse da autorizzazione anche attrezzature espositive provvisorie da rimuovere a fine giornata. Inoltre, non è necessaria l'autorizzazione della Soprintendenza, in presenza di un regolamento comunale che disciplini tipologia e modalità di realizzazione, per pedane rimovibili, anche coperte ma aperte su tutti i lati. Rientrano in questa casistica anche le strutture temporanee per manifestazioni, spettacoli, eventi sportivi, sagre, che rispettino determinati parametri e misure, a seconda della durata della manifestazione. La Bavisela e il Carnevale di Trieste possono tirare un sospiro di sollievo. Così pure la giostra di Ponterosso.

«È un accordo di buon senso e non una mera deregulation - spiega l'assessore Santoro -; con il Ministero abbiamo condiviso una serie di risposte necessarie a garantire da un lato la certezza della norma per le attività economiche, e dall'altro l'investitura in capo ai Comuni di una responsabile autonomia disciplinare all'interno dei propri centri storici. La Regione si è impegnata inoltre a effettuare un monitoraggio con gli enti locali sull'applicazione del nuovo disciplinare, ed eventualmente procedere, in accordo con la Direzione regionale dei Beni Culturali a integrare o modificare l'Accordo». L’assessore ringrazia «i Comuni di Grado, Gorizia, Tarvisio, Pordenone, Trieste e Udine che hanno partecipato al gruppo di lavoro per la stesura dell'Accordo, aiutandoci ad individuare alcuni degli aspetti più significativi».

Ai Comuni viene dato tempo fino al 9 dicembre 2016 (24 mesi) per verificare i regolamenti comunali in materia di dehors e adeguarli eventualmente ai contenuti del nuovo accordo tra Regione Fvg e Mibact. Nel frattempo, le occupazioni di suolo pubblico già concesse riguardanti pedane o strutture temporanee per manifestazioni sono prorogabili dai Comuni fino alla definizione dei nuovi regolamenti comunali e comunque al massimo fino al 9 dicembre 2015. E Trieste? È l’unico Comune che ha in vigore un regolamento steso d’intesa con la Soprintendenza. «Sono felice dell’accordo - spiega l’assessore Elena Marchigiani -. Ora ci attiveremo per adeguare il regolamento comunale e rendere possibili le semplificazioni consentite». A partire dalle pedane e dalle fioriere. In grado magari di dare un aspetto meno austero alle ultime pedonalizzazioni.

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