Dehors, a Trieste locali pubblici scoperti dal 30 aprile: la “corsa” in Consiglio
La bella stagione è iniziata in anticipo malgrado questo brutto fine settimana. Bar e ristoranti hanno cominciato a sistemare sedie e tavolini fuori dai loro locali. Con la proroga concessa dal Comune fino al 30 aprile prossimo sono coperti dal vecchio permesso di occupazione del suolo pubblico. Ma si dovranno tener pronti per presentare la nuova richiesta, questa volta integrandola anche con quella di autorizzazione monumentale pretesa dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici. Il regolamento per l' occupazione del suolo pubblico con dehors, già presentato in Giunta, «tra il 3 e il 4 aprile passerà al vaglio del Consiglio - spiega l'assessore all' Urbanistica, Elena Marchigiani - e di conseguenza diventerà operativo entro la fine del mese prossimo. Dal passaggio in Consiglio al 30 aprile i gestori di esercizi pubblici dovranno presentare le domande - specifica - con la novità che potranno consegnare anche la richiesta di autorizzazione monumentale agli uffici comunali». Un passaggio in meno dunque per i gestori dei locali.
La Sovrintendenza non ha fatto alcun passo indietro e di conseguenza resta definitivo il no a divani, poltroncine, fioriere, pedane e pannelli divisori. Fuori da bar e ristoranti potranno venir dunque posizionati solo tavolini, sedie ed ombrelloni. Un cambiamento che modificherà gli arredi esterni di parecchi locali del centro perché per le attività in periferia le prescrizioni non sono così restrittive. Un provvedimento preso dalla Sovrintendenza per cercare di tutelare il paesaggio e i beni architettonici. Gli ombrelloni potranno essere solo di colore bianco o panna, le sedie e i tavoli solo di colore scuro. «Per la richiesta di autorizzazione abbiamo preparato dei moduli - riferisce Marchigiani - saranno in distribuzione entro la fine del mese e saranno reperibili sia in Comune che nelle sedi delle associazioni di categoria». Presso gli uffici di realtà come Fipe, Acepe o Ures i gestori potranno dunque ritirare i moduli semplificati per la compilazione della richiesta di permesso di occupazione del suolo pubblico ma anche per l' autorizzazione monumentale. «Da noi i gestori dei locali, anche non iscritti alla nostra associazione, - precisa Bruno Vesnaver, presidente della Fipe - troveranno supporto per la compilazione dei moduli e poi provvederemo noi a consegnare tutto in Comune. Stringeremo anche una conversione con dei professionisti per la realizzazione dei progetti da allegare». Entro fine aprile in Comune e in Soprintendenza giungeranno di conseguenza 430 pratiche da evadere, tanti quanti sono gli esercizi che usufruiscono del suolo pubblico. Una mole di lavoro che non sarà semplice sbrigare in tempo breve. «Consiglio di presentare domanda immediatamente, - avverte Vesnaver - non appena il regolamento passa in consiglio. È bene non attendere e soprattutto non far scadere i termini previsti». «Con la Soprintendenza è stato fatto un lavoro importante», tiene a sottolineare Marchigiani
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