Degrado nelle palazzine Ater di Valmaura a Trieste: materiali edili, rifiuti e scoppia pure un incendio
Situazione peggiorata nel comprensorio delle case popolari. Un’ auto ha preso fuoco nell’autorimessa mettendo a rischio le altre vetture e gli appartamenti. Finestre rotte, elettrodomestici, auto e scooter abbandonati
Avanza il degrado nelle palazzine Ater di via Valmaura. Oggi, martedì 7 gennaio, l’ennesimo episodio che ha messo a rischio l’autorimessa e gli appartamenti del complesso. Alle ore 17.10 circa una squadra dei Vigili del fuoco del comando di Trieste è intervenuta per l'incendio di un'autovettura parcheggiata all'interno di un autorimessa condominiale.
Il pronto intervento dei Vigili del fuoco, che per estinguere le fiamme hanno utilizzato la schiuma antincendio, ha evitato la propagazione dell'incendio alle autovetture parcheggiate nelle immediate vicinanze del veicolo incendiato. Evitata anche la propagazione dei fumi della combustione agli alloggi soprastanti. Il lavoro dei VV.F. è terminato con la messa in sicurezza del veicolo incidentato e dell'autorimessa con la ventilazione forzata per evacuare i fumi dai locali adibiti a parcheggio. Ancora in fase di accertamento le cause dell'incendio che non ha coinvolto persone.
Residenti scoraggiati
«Normale, per noi è normale vivere così...». Settantacinque anni, di cui una ventina almeno trascorsi tra le palazzine Ater di Valmaura, la signora Anna ne ha viste di cose qui. «È sempre peggio», sospira trascinando due borse della spesa piene mentre entra nel portone del civico 41, dove abita e dove qualcuno ha distrutto i vetri. «I vetri rotti? Per noi è normale...», ripete. Ma è solo un assaggio di ciò che l’intero comprensorio riserva.
Motorini ridotti a relitti e abbandonati negli angoli, nemmeno troppo nascosti. Molti senza targa, forse rubati, ormai privi di carene e motore, come spolpati. Così le auto: la quantità di polvere depositata su ciò che rimane delle carrozzerie può dare l’idea del tempo trascorso da quando sono lasciati in queste condizioni. Alcune hanno i finestrini distrutti, da cui viene infilata spazzatura di ogni tipo. Come fossero cassonetti delle immondizie. Qualcosa di simile si vede abitualmente nella zona delle “Case dei puffi” di Borgo San Sergio, ma qui a Valmaura è decisamente peggio, soprattutto nei garage interrati.
Insufficienti le operazioni di pulizia
Evidentemente non bastano le operazioni di pulizia e di sgombero di questi relitti, di cui si occupano periodicamente – da anni – l’amministrazione Ater, il Comune e la Polizia locale. Per portare via uno scooter o un’auto distrutta ci vogliono mesi di burocrazia e accertamenti. Solo che appena gli spazi si liberano spuntano di nuovo altri veicoli e l’iter deve ricominciare daccapo, come una sorta di battaglia senza fine.
Il degrado è palpabile fin dai primi numeri civici delle palazzine: copertoni di macchine e sedie qua e là, persino elettrodomestici. O librerie, armadi. Percorrendo le androne che portano agli ingressi di ciascuna abitazione ci si imbatte nelle scritte e negli scarabocchi multicolore che lordano pareti e porte. Talvolta sono dialoghi aperti tra inquilini, con tanto di offese, insulti alle forze dell’ordine, messaggi a sfondo sessuale e quant’altro con tanto di numero di telefono. «Banlieue», «bronx», «Valma ghetto», «Borgo m...», «Ultras», si legge ancora, in una sorta di continuo esercizio di appartenenza territoriale da contendere, chissà, a chi scrive invece «Kosovo», «Albania», «Serbia».
Danni e cumuli di rifiuti all’esterno
Negli spazi esterni, dove abbondano ancora i soliti motorini sventrati, qualcuno ha divelto e scaraventato via pure i pali dei cestini delle immondizie e la segnaletica. E ancora immondizia in giro e scritte sulle pareti grigie.
Ma è sotto, nei garage, che la sporcizia e il degrado raggiungono livelli da «banlieue», per citare gli autori dei graffiti. Ancora vetture abbandonate e colme di rifiuti; spazzatura, odore di urina ed escrementi. Negli anfratti si notano mobili vecchi, di nuovo copertoni di auto, i carrelli dei supermercati della zona (anche questi riempiti di immondizia) e, sopratutto, numerosi secchi di pittura.
Ed è questa una delle caratteristiche ridondanti: la presenza di materiale edile. Ci sono interi cumuli accatastati nella penombra e negli anfratti dei garage: assi di legno, pezzi di muri, battiscopa, piastrelle, pietre, calcinacci e intonaci che debordano dai sacchi neri; cavi, fili elettrici, guaine di plastica in quantità impressionanti, mattoni, ferraglia, ancora secchi di vernice, bombolette spray e altri prodotti infiammabili, insieme, materassi, scaffalature e frammenti di vetro.
Discarica dei cantieri edili
Evidentemente ci sono operai e ditte che scaricano proprio qui, all’interno dei grandi garage delle palazzine Ater, i resti dei cantieri edili. Un fenomeno, questo, che era già stato documentato nei mesi scorsi, ma che ora appare decisamente più grave.
Le parti comuni, oltre a ospitare questo genere di rifiuti, sono spesso danneggiate: oltre a rompere le finestre, c’è chi si diverte a distruggere le manichette antincendio, gli impianti, le porte e le serrature. «Per non parlare di chi urina negli ascensori», spiega una quarantenne triestino che abita in una delle palazzine. «Qui ormai regna l’inciviltà».
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