«Degradato a pulire i bagni»: dipendente fa causa al Comune
GORIZIA Ogni mestiere ha la sua dignità e va rispettato. Anche quello considerato più umile e degradante. Ma quando una persona che ha espletato una mansione per anni, corroborata dalla qualifica posseduta, si ritrova ad essere spostata in un altro settore a svolgere un lavoro diverso e inferiore alle proprie prerogative scoppia il contenzioso.
Ed è quello che è accaduto al Comune di Gorizia dove un dipendente ha fatto causa al proprio datore (il Comune per l’appunto) rivolgendosi al Giudice del lavoro. La vicenda viene ripercorsa in una circostanziata delibera della giunta municipale che ha dato mandato all’avvocato comunale Stefano Piccoli di “resistere” al ricorso del proprio dipendente.
I fatti. Il 3 gennaio scorso il dipendente, assistito dal suo avvocato, ha notificato all’ente un ricorso ex articolo 214 al Giudice del lavoro per presunto “demansionamento”. «Demansionamento - si legge nella documentazione - a partire dall’esternalizzazione del servizio scuolabus, ovvero a partire dall’ordine di servizio del luglio 2013 firmato dal segretario generale che dispose l’assegnazione dell’odierno ricorrente al settore tutela dell’ambiente e dei servizi manutentivi o, quantomeno, a partire dal mese di settembre dello stesso 2013 e alla conseguente assegnazione di mansioni di custode». Ciò, specifica l’accusa, in barba alla qualifica posseduta.
Insomma, un caso chiaro - secondo il ricorrente - di demansionamento. Nei giorni scorsi si è svolta l’udienza di comparizione fissata dal Giudice del lavoro Barbara Gallo. La fase era quella delle repliche dell’avvocato di fiducia e della memoria scritta del Comune.
Il ricorrente chiede anche che gli venga riconosciuto il risarcimento del danno non patrimoniale (danno da demansionamento e danno esistenziale) patito. «In pratica - semplifica il concetto l’avvocato - il mio assistito è stato spedito a fare il custode e, fra le sue mansioni, c’erano anche quelle di pulire i bagni. Compiti sicuramente dignitosi ma che nulla hanno a che vedere con ciò che prevede la categoria B». Il legale, peraltro, ricorda che c’è il precedente di un altro lavoratore che fece, pure lui, causa al Comune chiamando in causa il Giudice del lavoro. E vinse. Insomma, venne riconosciuto il demansionamento e vennero soddisfatte tutte le richieste del ricorrente.
Nella delibera, in sostanza, il Comune decide di costituirsi nel ricorso davanti al Giudice del lavoro. E la giunta conferisce il mandato di rappresentanza e di difesa dell’ente all’avvocato Stefano Piccoli. «Le spese per la procedura giudiziaria trovano copertura nel bilancio 2019», si legge nella delibera. —
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