Decolla il Cup senza confini per esami e visite: sarà realtà nel 2020

Il centro metterà in rete gli ospedali di Gorizia, Monfalcone, Nova Gorica e Šempeter per esami e visite specialistiche.
Bumbaca Gorizia 05.11.2012 CUP Ospedale - Fotgrafia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 05.11.2012 CUP Ospedale - Fotgrafia di Pierluigi Bumbaca

GORIZIA Non è stata una passeggiata. Perché si trattava di mettere mano a sistemi sanitari completamente diversi, per non dire diametralmente opposti. Ma l’anno prossimo, ad annunciarlo il direttore del Gect Sandra Sodini, vedrà la luce l’attesissimo Centro di prenotazione unico (Cup) dei servizi socio-sanitari che includerà tutti gli operatori sui due lati del confine. Cosa significa in termini più comprensibili a tutti? Che verrà realizzato un Cup transfrontaliero in grado di soddisfare le richieste sia dei pazienti goriziani sia di quelli sloveni che potranno utilizzare vicendevolmente i servizi degli ospedali di Gorizia, Monfalcone, Šempeter Vrtojba. Una rivoluzione.

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Utenti in attesa a un Cup


«La Regione - spiega Sodini - ha già adottato tale progetto attraverso una delibera di giunta. A giorni, ci sarà un incontro fra la Direzione centrale salute, politiche sociali e disabilità della stessa Regione e il Ministero della Salute sloveno per concordare il protocollo per le compensazioni. Tempistiche? Deve arrivare la delibera della Stato d’oltreconfine. Comunque, sono convinta che nel 2020 il Cup potrà essere operativo».

In una prima fase, partirà l’azione-pilota per alcune prestazioni sanitarie di diagnostica. «È il primo caso - osserva con un pizzico di soddisfazione il direttore del Gect - di collaborazione stretta fra due ospedali in Europa».

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L’attività di propone di superare gli ostacoli amministrativi e operativi per dare ai cittadini dell’area del Gect la possibilità di prenotare e utilizzare servizi sanitari transfrontalieri da entrambe le parti del confine, indipendentemente dallo Stato di provenienza, mettendo così in pratica quanto previsto dalla direttiva Ue 2011/24 per la “libera circolazione dei pazienti”. Sono stati analizzati l’offerta sanitaria dei due territori e i sistemi di prenotazione ed erogazione dei servizi sanitari italiano e sloveno, per trovare soluzioni amministrative e giuridiche che consentano di creare una rete comune di servizi sanitari. Tutte le attività si svolgono in stretta collaborazione con il Ministero della Salute sloveno e con la Direzione centrale salute, politiche sociali e disabilita della Regione Friuli Venezia Giulia, e con gli enti che si occupano degli aspetti tecnico-amministrativi e finanziari della prenotazione e di erogazione dei servizi sanitari: Insiel, l’Istituto nazionale sloveno per la salute pubblica Nijz (Nacionalni inštitut za javno zdravje Republike Slovenije) e l’Istituto sloveno per l’assicurazione sanitaria Zzzs (Zavod za zdravstveno zavarovanje Republike Slovenije).

Il passo successivo, e decisivo, sarà la creazione di una piattaforma attraverso la quale i cittadini dell’area del Gect potranno prenotare servizi sanitari in ospedale sia in Italia sia in Slovenia. —


 

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