Decessi doppi rispetto alle nascite: Friuli Venezia Giulia maglia nera del Nordest

Dal 2014 costante perdita di abitanti: ora a quota un milione 115 mila. Gli stranieri sono il 10 per cento. Ad aumentare è l’aspettativa di vita: 81,3 anni per gli uomini, 85,8 per le donne
Il reparto di ostetricia dell' ospedale Lotti di Pontedera (Pisa) in un'immagine d'archivio. FRANCO SILVI / ANSA / PAL
Il reparto di ostetricia dell' ospedale Lotti di Pontedera (Pisa) in un'immagine d'archivio. FRANCO SILVI / ANSA / PAL

TRIESTE. Meno nascite e più decessi rispetto a tutto il resto del Nordest. Il Friuli Venezia Giulia conquista il poco invidiabile titolo di fanalino di coda del Triveneto dal punto di vista demografico. A scattare l’impietosa fotografia è l’ultimo report dell’Istat. Il monitoraggio registra infatti in regione una popolazione in calo (attestata a quota 1 milione e 115.220 mila persone) a fronte della lieve crescita dell’1,4 per mille registrata nelle altre realtà del Nord, con picchi del 5 e del 3,5 nelle Province autonome di Bolzano e Trento .

Il declino del Fvg, peraltro, non è un fenomeno nuovo, bensì un trend costante iniziato nel 2014 e accentuatosi di recente. Negli ultimi cinque anni il nostro territorio ha perso infatti 15.500 residenti, 3.300 solo nei primi dieci mesi del 2019 con un tasso di crescita negativo della popolazione di 2,5 per mille abitanti. Un segno meno che accomuna il Friuli Venezia Giulia alle regioni del Sud Italia (in calo del 6,3 per mille) e in misura inferiore del Centro (-2,2 per mille).



Oltre che meno numerosa, la popolazione regionale è inoltre sempre più anziana con un’età media che passa da 44,8 anni del 2002 ai 47,7 attuali, rispetto a quella nazionale che si attesta a 45,7 anni. Il 61,8 % ha un’età compresa tra i 15 e i 64 anni. Gli over 65 sono invece quasi 318 mila, il 26,4% della popolazione della regione e quasi il doppio chi non ha ancora festeggiato i 14 anni, l’11,8% dei residenti.

Lo scorso anno, da gennaio a fine settembre, in regione sono nati 5.463 bambini (i fiocchi rosa sono stati di più di quelli azzurri), con una media di 1,23 figli per donna e un’età media delle partorienti di 32,2 anni, in linea con le tendenze nazionali. Non solo, fanno più figli le donne ultraquarantenni rispetto alle giovani sotto i 20 anni di età mentre il divario con le 20-24enni è stato quasi del tutto assorbito. L’impegno delle mamme più in là con gli anni, però, non basta a portare in pareggio la bilancia demografica: i decessi sono nel 2019 stati 10.822, il doppio dei lieti eventi. In pratica per ogni bimbo che nasce, due persone muoiono.



E non è sufficiente a invertire la tendenza nemmeno il contributo garantito dai residenti stranieri che, al 1 gennaio 2019, in Friuli Venezia Giulia erano 110.193, con precisione 53.280 uomini e 56.913 donne. Il tasso migratorio interno è del 2,2 residenti stranieri ogni mille residenti, un’incidenza superiore dello 0,2 per cento rispetto al vicino Veneto ma inferiore a quella di regioni come la Lombardia (3,3) o dell’Emilia Romagna (3,7).

Crescono invece in modo significativo in regione le speranze di vita: 81,3 anni per gli uomini (era di 76,7 anni nel 2002) e 85,8 anni per le donne (era di 82,9 nel 2002). Una longevità superiore alla media nazionale soprattutto per le donne, ma inferiore a quella del resto del Nord Est, area del Paese particolarmente felice da questo punto di vista con il vicino Veneto che come indici di speranza di vita registra 81,7 anni per gli uomini e 86 per le donne.

Il primato regionale tra gli uomini compete alla Provincia di Trento (82,2 anni), seguono Umbria (81,9), Marche (81,8) e Provincia di Bolzano (81,8). Trento rappresenta l’area più favorevole per la sopravvivenza anche per le donne, grazie a una vita media di 86,6 anni, dato che costituisce peraltro il più alto livello di speranza di vita alla nascita mai toccato nella storia del Paese per una singola regione.

Infine un focus sullo stato civile dei residenti nella nostra regione, indica un tasso di nuzialità di 2,7 ogni mille abitanti. Nel gennaio del 2019 i dati Istat registravano 272.741 celibi e 224.435 nubili, a fronte di 278.742 uomini sposati e 22.266 divorziati, e 281.983 donne sposate e 30.762 divorziate. 


 

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