Debuttano i fuochi “silenziosi” per Fido
Da una parte gli amanti del “Capodanno col botto”, dall’altra chi difende gli animali, vittime indifese dagli scoppi di fine anno. Due mondi inconciliabili? Non più. Da quest’anno, infatti, a Trieste sono arrivati i fuochi “silenziosi”, pensati per chi non vuole rinunciare allo spettacolo colorato in cielo ma vuole allo stesso tempo tutelare l’incolumità di cani e gatti che, presi dal panico scatenato dalle esplosioni, spesso corrono via come impazziti rischiando di perdere per sempre la strada di casa o, peggio, di venire investiti da un’automobile.
«Si tratta di una novità assoluta - spiega Gianfranco Bernardi de “la Pirotecnica triestina” -: al momento del lancio c’è un piccolo rumore, ma poi i vettori pirotecnici si dividono in aria, a 40 metri di altezza, senza alcuna esplosione. Non vagano nell’aria in caso di vento e non c’è ricaduta di materiale acceso. Ne abbiamo di due tipi: “La carica dei 25” e “I Fantagatti”: sulle scatole sono illustrati cani e animali, proprio per sottolineare la loro “compatibilità” con gli animali».
Nell’attesa di vedere se la novità sarà davvero apprezzata dai possessori di amici a quattro zampe, la Lav di Trieste (lega anti-vivisezione) prosegue la sua campagna per chiedere ufficialmente ai sindaci del territorio di vietare «l’utilizzo di petardi, botti e artifici pirotecnici di ogni genere, affinché i festeggiamenti di Capodanno non si traducano in una tragedia per gli animali, oltre che per salvaguardare l’incolumità delle persone». La Lav ha infatti ricordato come «ogni anno ci sono tantissime segnalazioni di cani smarriti dopo Capodanno e numerosi ingressi nei canili, oltre, purtroppo, agli animali morti in seguito alla fuga dovuta alle esplosioni».
«Gli animali - aggiunge Massimiliana Vizzoli, responsabile di Lav Trieste - hanno l’udito molto più sviluppato di quello umano e i forti rumori li gettano nel panico, inducendoli a reazioni istintive e incontrollate, come gettarsi nel vuoto, divincolarsi spaventati, scavalcare recinzioni e fuggire in strada, mettendo seriamente a repentaglio la loro incolumità e quella degli altri».
(e.le.)
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