Debutta il Vinitaly: Fvg in prima fila con 110 cantine e 13 mila bottiglie

VERONA Record di affluenza ieri in occasione della prima giornata del Vinitaly, con lo stand regionale del Fvg che ha registrato sin dalle prime ore un buon flusso di visitatori.
Punto massimo è stato raggiunto in occasione dell'inaugurazione dello stand alla presenza dell'assessore alle risorse agroalimentari, Stefano Zannier, e al presidente della regione Fvg, Massimiliano Fedriga: «Il vino - ha sottolineato - non rappresenta solo l'economia del Fvg ma anche e soprattutto la sua cultura».
Dopo l’inaugurazione è stata stappata una magnum di Sauvignon Braida Santa Cecilia Doc Friuli 2018 dell’Azienda Pitars, vino premiato come miglior Sauvignon d’Italia al concorso mondiale del Sauvignon tenutosi recentemente a Udine.
Alll’inaugurazione i presidenti del Consorzio delle Doc Fvg, Adriano Gigante, e del Consorzio Collio, Robert Princic.
Un'edizione questa che, tra le altre novità, presenta risultati lusinghieri per quel che concerne uno dei campioni enologici regionali: parliamo della Ribolla Gialla che, in base a quanto emerso da un'analisi di Coldiretti su dati Infoscan Census, con un incremento del 15% dei consumi in Italia, si è piazzata al terzo posto nazionale, subito dopo la Lugana della Lombardia (+24%) e il Primitivo pugliese (21%).
Notevole, come anticipato nei giorni scorsi, la presenza del Fvg tra i padiglioni fieristici veronesi, con ben 213 aziende.
Tra quelle al di fuori dello stand regionale troviamo la Forchir di Camino al Tagliamento (Ud): «Tra i prodotti che vogliamo presentare – ci dice la titolare Giulia Bianchini – un posto d’eccezione lo occupa Ethos, un Igt Venezia Giulia bianco, frutto di un blend di uve Tocai nelle varietà Soreli e Fleurtai, e Sauvignon, nelle varianti Kretos, Nepis e Rytos, prodotte da viti resistenti alla malattie fungine e meno sensibili agli stress idrici e ai cambiamenti climatici, realizzate dai Vivai Cooperativi di Rauscedo (Pn) frutto di una collaborazione di sedici anni con l’Università di Udine».
Tra le aziende presenti nel mega stand regionale la Stanig di Prepotto (Udine) presenta il ritrovato Schioppettino di Prepotto: «Ritrovato perché - come spiega il titolare Federico Stanig – parliamo di una tipicità che si stava perdendo ma che, grazie all’impegno dell’Associazione Produttori Schioppettino di Prepotto, è rinata a nuova vita. Parliamo di un vino che presenta un affinamento obbligatorio in botti di legno per almeno 12 mesi. Per noi è fondamentale essere qui a Verona per comunicare le nostre eccellenze».
«Siamo qui con i nostri prodotti di punta – spiega David Buzzinelli, titolare della Carlo da Pradis di Cormons – dal Collio friulano al Pinot grigio, dalla Ribolla gialla all’Isonzo friulano». Dario Ermacora, titolare dell'omonima azienda di Premariacco (Udine) ed ex presidente regionale di Coldiretti, vede nella partecipazione alla kermesse in riva all’Adige una «grande opportunità per incontrare nuovi clienti e far degustare ai vecchi l’ultima annata. Il nostro prodotto di punta di questa edizione è il Friulano 2018». Ma è stata anche l’occasione per degustare un Picolit del 2015 firmato Ermacora di straordinaria intensità.
Vinitaly non è solo vini ma anche distillati e liquori: sempre nello stand regionale, unico rappresentante triestino presente è la Piolo e Max, piccolo liquorificio artigianale: «A Verona puntiamo in particolare su tre nostri prodotti, ossia l’amaro Trieste, il Vermut del Porto Vecchio, e il Chocoliquor Fleur de Sel, nato dalla collaborazione con le saline di Pirano, in Slovenia. Le aspettative sono buone». —
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