Debutta il park in via Beirut per gli habitué di Miramare
TRIESTE La disponibilità di parcheggio a Miramare raddoppia. Esatto è convinto di adempiere alle funzioni di parcheggiatore di fiducia del Comune con poche e abili mosse: alla società, controllata al 100% dal Municipio, in fondo servono solo le chiavi e il tempo di sistemare il distributore di ticket. Diciamo, a occhio e croce, che ciò potrà avverarsi tra il 15 e il 20 del mese corrente. E allora potrà decollare una nuova missione: dare un po’ di ossigeno al parking dei turisti che vanno a visitare Miramare, portando di fatto a 120 gli stalli giocabili.
Perché a un anno di distanza dalle prime dichiarazioni risalenti al luglio 2017, è finalmente scattata l’operazione “Beirut”. Nonostante l’impegnativo riferimento alla capitale libanese, l’operazione sarà portata a termine con mezzi pacifici: riguarda 54 posti auto in via Beirut, una piccola strada che dalla Costiera portava alla vecchia sede della Scuola internazionale superiore di studi avanzati (Sissa). Ora la Sissa, essendosi trasferita in via Bonomea nell’area dove il sanatorio Sartorio svolgeva le sue funzioni cliniche, ha messo a disposizione del Comune per un anno (rinnovabile) il suo parcheggio, dotato di 18 stalli al seminterrato, 21 al piano terra e 15 al primo piano. Cui si aggiungono, per quanto non in uso esclusivo, le aree di manovra e di accesso/uscita. A sua volta, la giunta comunale ha ufficializzato la volontà concessoria gratuita manifestata dalla Sissa con una posta elettronica pervenuta l’11 maggio, deliberando in proposito su proposta dell’assessore al Patrimonio, Lorenzo Giorgi. Sissa si accontenterà di un rimborso spese pari a 850 euro mensili, a copertura di utenze e manutenzioni.
Poi l’amministrazione municipale ha girato il fascicolo a Esatto, sua esattrice, che nel curriculum societario ha un ampio capitolo dedicato ai parcheggi urbani: 644 posti “a raso”, ripartiti in quattro fasce tariffarie e serviti da 36 parcometri. Esatto si era già studiato l’operazione “Beirut”, che sarà affrontata applicando le stesse tariffe praticate dal parking di Miramare. Dove l’ingresso e la sosta per moto e auto costano 2 euro all’ora, che diventano 4 euro per 2 ore e che salgono a 7 euro per 3 ore: per le ore extra la gabella cresce a 4 euro. I pullman, che però non saranno ospitati in via Beirut, pagano 15 euro di tariffa fissa giornaliera. La capienza del posteggio, ora al servizio di Castello e Parco, ammonta a 66 posti auto e 7 posti pullman.
La delibera di Giorgi è piuttosto esplicita: l’operazione “Beirut” è stata progettata, con una modalità ad alta rotazione, per alleviare la fame di parcheggio che assilla Castello e Parco. Solo i visitatori della residenza, fatta costruire da Massimiliano d’Asburgo, sono 300 mila all’anno, senza contare i fruitori del Parco. Cioè, i 54 stalli della Sissa non sono stati pensati per i bagnanti indigeni, come il tariffario adottato fa inequivocabilmente intendere. I triestini, diretti verso le terrazze e gli stabilimenti balneari del Bivio, continueranno - come sempre - ad arrangiarsi in viale Miramare e in Costiera.
In verità la questione-parcheggi tiene banco in tutta la città e diventa un’emergenza per l’amministrazione. Ci sono idee per attenuare il pressing della sosta, acuito dall’intensificarsi del fenomeno turistico. Per esempio, Interparking, la società che gestisce il contenitore del Park San Giusto, vorrebbe realizzare due posteggi negli spazi sotterranei del Mercato ortofrutticolo (in via di trasferimento all’ex Duke in zona industriale) e del Molo IV. «Così poi eliminiamo gli stalli sulle Rive», aveva dichiarato il sindaco Dipiazza.
Poi c’è il problema relativo agli scooter. «Sono 500 i nuovi posti che verranno inseriti, frutto di una serie di ordinanze partite già un anno fa. Certo, non serviranno a coprire il totale fabbisogno, ma saranno comunque utili a snellire un po’ la situazione attuale»: sono le parole dell’assessore all’Urbanistica Luisa Polli, con cui ha annunciato 300 destinati al centro cittadino e 200 alle periferie.
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