Debutta a Trieste la “carta bebè”: 300 euro a neonato

TRIESTE Trecento euro da spendere nelle farmacie comunali. Si chiama “tessera bebè” e verrà rilasciata a partire dal primo dicembre a tutte le famiglie che hanno avuto o adottato un figlio nel corso del 2014 purché abbiano un Isee inferiore ai 20mila euro.
La nuova iniziativa è del Comune di Trieste che ha appena pubblicato una determina che ne ufficializza l’istituzione. La “tessera bebè” non va a sostituirsi bensì ad affiancarsi non solo al “kit bebè” ma anche al “bonus bebè” che, dopo infinite polemiche, è stato reintrodotto a livello regionale. La sua peculiarità, però, è quella di rivolgersi a una platea più ampia di neogenitori: l’assegno una tantum è infatti circoscritto a chi un reddito fino ai 15mila euro e il kit a chi si ferma a 14mila euro, mentre la tessera, come chiarisce la determina comunale preparata dagli uffici dell’assessorato alle Politiche, si rivolge ai «nuclei con residenti a Trieste il cui indice di Isee sia ricompreso tra i 15mila e i 20mila euro». Un escamotage per alzare l’asticella nella consapevolezza «che la nascita di un bambino comporta spese che, talvolta, le coppie in difficoltà economica fanno fatica a sostenere», precisa proprio l’atto del Comune.
Tecnicamente la tessera funziona così: i genitori non devono far altro che recarsi in una delle due farmacie comunali cittadine, “Cedro” di piazza Oberdan 2 e “Al Cammello” di Viale XX Settembre 6, compilare un modulo che presto sarà scaricabile anche online nel sito dell’ente, e consegnarlo al farmacista.
Nel giro di qualche giorno, il tempo per verificare la correttezza di quanto dichiarato, e i genitori stessi potranno ritirare la tessera del valore di 300 euro tondi. La gamma dei prodotti che potranno portare a casa è piuttosto vasta, decisamente più vasta di quella del kit, ma dovrà naturalmente riguardare tutto ciò che serve al figlioletto. Insieme a cremine o sapone per i bagnetti, ad esempio, mamma e papà potranno prelevare pure la Tachipirina. Restano esclusi i medicinali da ricetta così come i prodotti che non si trovano tra le abituali forniture delle farmacie. Insomma, si potrà prendere quello che c’è negli scaffali e nei magazzini.
La “tessera bebè” da 300 euro darà il diritto di accumulare punti per ulteriori compere. E quindi si trasformerà in una sorta di “carta fedeltà” in grado di garantire sconti su altri articoli. L’unica regola, per i neogenitori, sarà quella di continuare a recarsi nella stessa farmacia in cui hanno fatto il primo acquisto. «Quindi – spiega Mauro Silla, direttore dell’Area servizi e politiche sociali del Comune – se vado in piazza Oberdan devo proseguire là, stesso discorso se scelgo il Viale».
L’operazione si regge grazie a uno stanziamento a bilancio di 36mila euro assegnati appositamente. Le prime stime portano a pensare a un totale di 120 beneficiari. Non pochi, anzi, in una città che non brilla certo per natalità.
La tessera comunale, che come detto non sostituisce il bonus regionale, non rimpiazza nemmeno il “kit”. Già, il famoso “kit bebè” che mamme e papà ricevono a scatola chiusa nei due punti vendita comunali. Pure questo beneficio resta valido: il sostegno ha un valore di 155 euro ed è concesso a favore dei nuovi nati nel 2014 sempre residenti a Trieste. Con un Isee, però, entro i 14 mila euro. La scatola, ritirabile gratuitamente nelle due farmacie, contiene tutta una serie di prodotti specifici per l’igiene del bambino: dai detergenti allo shampoo, dalle salviette alle creme. In questo caso l’iniziativa era partita dai consiglieri comunali di maggioranza, e in seguito condivisa dalla totalità del Consiglio, che avevano piazzato un emendamento nell’assestamento di bilancio del 2014 del valore di 100 mila euro.
Il “kit” si rivolge alle famiglie con un figlio nato nel periodo tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2014, residenti a Trieste, al momento sia della nascita del figlio sia della presentazione della domanda, e con un Isee riferito al 2014 non superiore a 14mila euro. Ora arriva la “tessera bebé” da ritirare direttamente in farmacia. Trecento euro utilizzabili senza particolari limiti. Con cui accumulare, in un momento successivo, altri sconti.
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