Dear Jack a Trieste, l’assalto delle giovani fan FOTO/VIDEO

Alle Torri d’Europa prima l’incontro con le vincitrici del contest de “Il Piccolo” poi gli autografi sul nuovo album 
I Dear Jack a Trieste al centro le Torri d'Europa
I Dear Jack a Trieste al centro le Torri d'Europa

Beata gioventù che vorrebbe arrotondare l’età per eccesso, rubando qualche mese in anticipo allo scorrere del tempo, ma per il momento Sara, Alice e Noemi hanno ancora rispettivamente 13, 15 e 11 anni. E  pomeriggio per un po’ il tempo si è fermato, immortalando nella memoria e in tante fotografie un’occasione unica, e un po’ è corso troppo in fretta, quando hanno conosciuto i loro idoli, i Dear Jack, giunti al Centro Commerciale Torri d’Europa per presentare il loro ultimo album, per incontrare le giovani fans, ma innanzitutto proprio per loro tre.

Sara Tonzar, Alice Glavina e Isabella Zeccone, la mamma di Noemi, che alla figlia ha voluto fare una sorpresa, sono le vincitrici del contest, organizzato dal Piccolo e dal Centro Commerciale Torri d’Europa, dedicato appunto ai Dear Jack. Nell’epoca dei social i concorsi si vincono a colpi di creatività, emozioni e di mi piace. Per vincere (l’hanno spuntata su 94 partecipanti complessivi) bisognava scrivere una frase dedicata ai cinque musicisti. Sara è arrivata prima, con 874 like, raccontando come anche chi pensa di non aver bisogno di idoli può scoprire, ascoltando musica e parole, che averne un senso ce l’ha.

“Voi ci siete sempre stati, siete la colonna sonora della mia splendida estate, le vostre parole hanno accompagnato i miei batticuori”. In realtà non è mica così semplice spiegare un’emozione di “pancia” come quella che spinge a scegliere a chi affidare i propri sogni. Il bello delle cotte è proprio questo, se razionalizzi lo fai poi. In attesa di incontrare i Dear Jack, le tre hanno fatto amicizia, hanno commentato canzoni, il fatto che, come dice Noemi, “Le loro parole suscitano la verità, cantando l’amore”, cioè raccontano cose in cui è possibile riconoscere la propria realtà o un altro film che sarà domani, parafrasando un titolo dell’album della band. Sul tavolo non mancano pizzette e pastine per ammazzare dolcemente l’attesa, ma se gli occhi brillano gli stomaci sono chiusi. Sulle braccia, a pennarello, si spera non indelebile, le ragazze scrivono il nome del gruppo, una manifestazione di fede più che un tatuaggio. Alice, che per il contest ha scritto di esserci sempre stata, di averli seguiti sin dai tempi di “Amici”, oggi è qui in questo giorno speciale.

I Dear Jack salutano i lettori del Piccolo

E finalmente i cinque arrivano, sorridono, non solo autografi, baci sulla guancia, foto e qualche chiacchiera. Abbracci in particolare per chi non è proprio riuscita a trattenere le lacrime. Poi è il momento dell’incontro con la band al terzo piano, nella zona ristoro. I fans saranno circa un migliaio tra ragazzine, in prevalenza, qualche ragazzino, e adulti che li accompagnano. C’è chi questo momento lo ha atteso da molte ore prima, persino dalle nove del mattino. Un’ora di geografia o di latino si recuperano, mentre questa è un’occasione irripetibile. Ma forse è anche che quando sei “innamorato”, sia pure a distanza, solo l’idea di trovarti nello stesso posto in cui loro arriveranno è già emozione. Si fanno un po’ attendere i Dear Jack, ma solo perché fa parte del gioco, di quell’attesa della gioia che è gioia lei stessa, e peraltro se qualche genitore sbuffa le ammiratrici non sono stufe di aspettare.

C’è anche il divertimento del rito collettivo. Entusiasmo, tra brusio costante e urletti, un urlo che è un tuono quando la band appare. Ma è un entusiasmo vivace eppure composto, rispettoso, anche quando è il momento di mettersi in fila per farsi autografare il cd, dai musicisti sorridenti, seduti sul palco. Dopo un fiorire di smartphone in platea, lì sono vietati i telefonini, niente selfie, ma il fotografo ufficiale scatta di continuo e le immagini saranno disponibili sul sito del Piccolo e sulla pagina facebook delle Torri.

 

Riproduzione riservata © Il Piccolo