De Monte conquista Strasburgo «Orgogliosa della mia gavetta»
TRIESTE. Pontebba capitale della Bulgaria. Isabella De Monte sorride quando arriva anche il risultato del comune in cui ha fatto la gavetta: da consigliera a sindaco. Dopo che nel piccolo paese dell’Alto Friuli il Pd aveva toccato il 65,8% nel voto per l’Europa, Ivan Buzzi, il suo successore come primo cittadino vince con un ancor più clamoroso 74,4%. «La stima dei miei concittadini, dopo 15 anni consecutivi in amministrazione, è quasi commovente», dice De Monte. Un altro trionfo, piccolo ma confortante, nel giorno in cui lei raccoglie 74.055 preferenze, è quinta nella circoscrizione Nordest dietro alla capolista Alessandra Moretti, agli ex ministri Zanonato e Kyenge, all’uscente Paolo De Castro, e va dritta a Strasburgo, proprio come aveva fatto, cinque anni fa, Debora Serracchiani. Sempre donna e sempre del Pd, «facciamo le cose con passione, mentre altri preferiscono urlare e voler mandare a casa tutti senza un’alternativa seria».
Quando ha capito che ce l’avrebbe fatta?
All’inizio sono stati scrutinati i voti del Fvg ed ero in testa: era già un bel segnale. Poi le cose sono un po’ cambiate, Moretti ha iniziato a volare via, ma in piena notte la posizione si è andata consolidando. Ho fatto i miei calcoli e ho iniziato a credere in un risultato possibile.
Come cambierà la sua vita? Ci sarà lo stesso impegno, questo è certo.
Le spiace lasciare il Senato? È stata una grande esperienza, ho conosciuto colleghi molto bravi, stavamo iniziando a portare a casa risultati. Ma, come detto, ero a disposizione del partito.
Due modi diversi di fare politica: Serracchiani ha bruciato le tappe, lei ha fatto il percorso dalla periferia.
Può capitare questo e quello. Cinque anni fa l’esplosione di Debora è stata fortissima e le va dato merito di avere sfruttato con bravura l’occasione del momento. Per quel che mi riguarda sono orgogliosa di aver conquistato questo seggio senza poter contare su una particolare visibilità né avere avuto il vantaggio di essere capolista.
L’insegnamento qual è?
Lavorare sul territorio è tutto. Il Pd lo sta facendo da anni e adesso raccoglie i frutti. Il voto è positivo un po’ dappertutto: nei capoluoghi, dove pure non si è votato per le amministrative, e nei piccoli comuni dove invece si eleggeva il sindaco. Nell’ultimo mese ho percorso 10mila chilometri. È stato uno sforzo che ha decisamente pagato.
Con chi condivide i meriti? La mia elezione è una vittoria straordinaria non solo per me, ma per tutto il Pd, soprattutto per il partito regionale. Tra tutti, ringrazio in particolare Serracchiani e la segretaria Grim per avermi sostenuta sin dall'inizio. Siamo una squadra formidabile e abbiamo vinto insieme, dimostrando forza e serietà, e mettendo all'angolo fanatismi e populismi.
Dice grazie anche alla misura degli 80 euro?
Non è stata la carota per vincere le elezioni, ma è servita a non farci passare più per il partito delle tasse e a iniziare un percorso virtuoso per rilanciare i consumi. Non saranno tanti soldi, ma possono fare la differenza, anche in regione. Adesso lavoreremo per portare a casa altre riforme, a partire da quelle che si sono arenate.
Quanto l’ha aiutata Serracchiani, forse delle precedenti 150mila preferenze del 2009?
Il suo peso politico è indubbio. Prescinde anche dalla presenza fisica.
Siete andati anche oltre le speranze. A che cosa è dovuto?
Al fatto che abbiamo lavorato bene, con impegno costante sul territorio. Di conseguenza i cittadini hanno creduto nel nostro progetto. Al resto ha pensato Renzi. La gente lo ama, lo spinge ad andare avanti, ne riconosce coraggio e determinazione.
Che cosa potrà fare in Europa per il Fvg?
Cercherò di dare un ruolo più forte a una Regione per sua natura europea. E farò da tramite tra Ue e pubblica amministrazione.
Dove le piacerebbe lavorare?
Alle infrastrutture, proprio come ha fatto Debora. E poi il turismo, altro settore nelle mie corde.
Si sta preparando a succedere a Serracchiani nel 2018?
Preferisco fare un passo alla volta. (m.b.)
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