De Eccher: «L’interdittiva non c’entra»
TRIESTE. In relazione all'intercettazione dei colloqui tra gli imprenditori Claudio de Eccher e Franco Cavallo, l'impresa Rizzani de Eccher attraverso l'avvocato Paolo Venturi, ha precisato che «le telefonate intercettate risalenti alla primavera 2014 nulla hanno a che vedere con l'interdittiva antimafia», che è datata 9 giugno 2014.
Lo riporta una nota. Claudio de Eccher, premettendo di essere membro del Direttivo dell'Associazione degli Industriali di Venezia, «lungi dal promettere alcunchè, si è premurato di richiedere la presenza del ministro Lupi ad un convegno che aveva come tema il transito delle grandi navi nella laguna di Venezia - prosegue la nota. Le successive telefonate del mese di luglio, nelle quali de Eccher chiede a Cavallo di attivarsi presso il Ministero degli Interni per la vicenda del provvedimento interdittivo emanato dal Prefetto di Udine, sono finalizzate a sollecitare un contatto diretto con il ministro in parola. L'azienda aveva infatti presentato un'istanza di riesame del provvedimento prefettizio inoltrata in via gerarchica anche al Ministro dell'Interno».
Secondo l'impresa, l'iniziativa aveva «l'unico scopo di arginare i gravissimi danni derivanti dall'adozione del provvedimento prefettizio, attivando un procedimento tipico di autotutela da parte della Pubblica Amministrazione, senza costringere l'impresa a perseguire la via giudiziaria, con tempi, costi ed esposizione mediatica di intuitiva onerosità e lesività». Una azione nel «legittimo esercizio del diritto di difesa, anche nei confronti dell' Autorità Amministrativa». L'azienda, «non avendo ottenuto positivo riscontro alla sua istanza, ha impugnato il provvedimento interdittivo, ottenendo da più di un Tribunale, oltreché dal Consiglio di Stato in via definitiva, dapprima la sospensione e poi l'annullamento dello stesso». Per questa ragione, «ogni speculazione o, peggio, distorta informazione sul contenuto delle telefonate riportate nell'ordinanza cautelare dei Giudici fiorentini», è, pertanto, «del tutto infondata, contrasta con i fatti e la loro collocazione storica e costituisce grave violazione dei diritti dell'azienda e dei suoi titolari». La nota conclude ricordando che «Claudio de Eccher non figura tra gli indagati del procedimento fiorentino».
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