Addio a Dario Caprara, volto dell’autotrasporto di Gorizia
Gestì l’azienda di famiglia, facendola crescere e anticipando la filosofia “green”. Aveva 88 anni, lunedì i funerali

È stato uno dei punti di riferimento del settore dell’autotrasporto in città. Quando Gorizia aveva fatto valere la sua posizione geografica di “porta” verso l’Est. Si tratta di Dario Caprara. I verbi sono declinati al passato perché è morto, al termine di una breve malattia. Aveva 88 anni: goriziano tutto d’un pezzo, era nato il 16 dicembre 1936.
Fin dalla giovane età, nel secondo dopoguerra, si era interessato all’azienda di famiglia che, allora, era una piccola attività che si occupava di trasporti con animali e di manutenzioni edili. Arrivarono gli anni Cinquanta e Sessanta e Dario Caprara potenziò, assieme al padre Romano e al fratello Gianpaolo, il trasporto intermodale ferroviario, anticipando la filosofia green, consegnando i carri ferroviari «al domicilio delle imprese».
Successivamente, grazie ai contratti sviluppati con l’azienda mineraria Pertusola, si occupò della logistica al servizio delle miniere del Cadore che, allora (eravamo attorno agli anni Settanta) erano particolarmente fiorenti.
Il ricordo dei familiari
«Al Cadore - ricordano i familiari - rimase sempre molto legato e, in particolare, alla cittadina turistica di Sappada». Alla fine degli anni Novanta, Dario Caprara si pose come strenuo difensore, ma inascoltato, della Zona franca, anche all’interno delle associazioni di categoria cui fece parte, in particolare nell’allora Assindustria di Gorizia. «Ora, col senno di poi, potremmo dire che nelle sue attività economiche guardò sempre avanti. Fu un anticipatore», concludono i familiari.
Lo piangono la moglie Gianfranca, i figli Alessandro e Tiziano con le rispettive famiglie e anche gli “amici del Bar Bellini” di Gorizia. I funerali si terranno lunedì nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore alle 9.
Il padre Romano Caprara fu il decano degli autotrasportatori goriziani. Nato a Bologna nell’agosto del 1907, si era trasferito a Gorizia giovanissimo, all’età di 11 anni, subito dopo la fine della prima guerra mondiale. Con lui c’era il padre, che fondò in città una delle prime aziende di trasporto. Romano Caprara morì nel 1997 dopo un ricovero a Villa San Giusto.
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