Danni della bora, scontro sulla polizza del Comune

Il Pdl: oltre due milioni di restauri, se manca l’assicurazione chi paga? Consoli: la copertura c’è ma non so se includa anche questo tipo di eventi

La bora entra impetuosa nella polemica politica tra opposizione e maggioranza municipale. Soffia sugli schieramenti, li pone l’un contro l’altro armati.

«Avete lasciato nuda la città, priva di polizze assicurative che tutelino i palazzi comunali, i campi sportivi, i tetti di troppi edifici. Chi pagherà ora gli ingentissimi danni provocati dalle raffiche e dal gelo?» insinua l’opposizione di centrodestra, con le voci dei consiglieri Pdl Everest Bertoli, Claudio Giacomelli e Paolo Rovis.

«La polizza esiste. Ma al momento non sono in grado di dire se copra anche i danni provocati dal maltempo» ribatte l’assessore al bilancio Maurizio Consoli che rimanda a una giornata lavorativa l’illustrazione dei dettagli delle coperture e delle franchigie: «Dovrò parlare con i dirigenti del Comune, ma di venerdì pomeriggio è difficile, se non impossibile accedere a questi dati».

L’opposizione incalza, snocciola dati e richieste di chiarimenti, pone interrogativi, cavalca il malcontento dei triestini e si chiede retoricamente se il costo milionario delle imprenscindibili riparazioni ricadrà sui singoli contribuenti. «Solo per il vento di febbraio si parla di un milione di euro. Ma molti danni devono essere ancora quantificati e le proiezioni dicono che la spesa dei restauri supererà i due milioni di euro», sostengono i tre consiglieri: «La mancanza di copertura assicurativa sarebbe un fatto senza precedenti nella vita cittadina: le precedenti amministrazioni si erano adeguatamente premunite con adeguate polizze». «Se l’opposizione vuole cavalcare la questione dei danni della bora facendo i soliti discorsi, andremo a vedere quanto sono costate ai cittadini quelle degli anni scorsi. Siamo in una situazione economica in cui Firenze non è più assicurata contro le esondazioni dell’Arno a causa dei costi delle assicurazioni», replica Consoli.

Si potrebbe continuare con il batti e ribatti. Certo è che per illustrare i vari passi di questa vicenda è necessario ritornare alla fine dello scorso giugno quando l’Assitalia annuncia al Comune, retto da Roberto Cosolini, che intende disdettare la polizza globale che copre i danni provocati da incendi, maltempo, cattiva progettazione e responsabilità civile.

Il 3 agosto la giunta di centosinistra si riunisce in Municipio e in base a un parere legale decide di non potere accettare la proposta di proroga di tre mesi avanzata da Assitalia. In sintesi il primo novembre il Comune dovrebbe trovarsi “nudo”, senza copertura per i sempre possibili danni. Sindaco e assessori scelgono di organizzare una gara europea tra compagnie per scegliere la polizza più favorevole. E per evitare scoperture imbarazzant, decidono di stipulare una “polizza ponte” in attesa dell’esito della gara europea slittata ad aprile 2012. Per individuare il vincitore della gara-ponte per il periodo transitorio tra novembre 2011 e aprile 2012, vengono applicate le cosiddette “procedure semplificate”. La scelta passa ai dirigenti e non più agli assessori.

Vince nuovamente Assitalia, ma ieri sera l’assessore Consoli, come abbiamo detto, non è stato in grado di confermare se il contratto preveda anche il risarcimento dei danni provocati dalla bora e dal maltempo. «Non conosco i dettagli di questa polizza», ha anche sostenuto l’assessore ai lavori pubblici Elena Marchigiani che di fronte alle domande postele in Commissione solo pochi giorni fa aveva dato una risposta legegrmente diversa, confermando all’opposizione l’esistenza del contratto-ponte.

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