Danni dei cinghiali, il conto nel goriziano è di un milione

A tanto ammontano le richieste di risarcimento pervenute alla defunta Provincia, 800mila di devastazioni alle colture
FOTO BRUNI TRIESTE 02 09 09 FAMIGLIOLA DI CINGHIALI IN VIA FORLANINI
FOTO BRUNI TRIESTE 02 09 09 FAMIGLIOLA DI CINGHIALI IN VIA FORLANINI

Un milione di euro. Novecentocinquantaquattromila 831 euro per essere precisi. A tanto ammontano i danni arrecati dai cinghiali alle coltivazioni e alle automobili di passaggio negli ultimi quattro anni. Una cifra mostruosa.

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Le persone danneggiate presentano il conto. Ed è un conto salato. Da precisare che queste sono le richieste di contributo presentate alla Provincia, ormai in liquidazione. Ci sono agricoltori e automobilisti che - vista l’esiguità dei finanziamenti disponibili - nemmeno fanno più domanda, quindi l’entità reale dei danni resta indeterminata.

Scremando i dati, i danni causati alle coltivazioni hanno raggiunto, negli ultimi 4 anni, quota 763mila 938 euro complessivi mentre, per i danni arrecati alle auto negli incidenti stradali causati o che hanno visto comunque coinvolti i cinghiali, sono stati stanziati 190mila 893 euro.

 

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Interessanti anche altri numeri: ogni anno ci sono una ventina di incidenti stradali con ungulati. E sono coinvolte molte strade dell’Isontino, Gorizia compresa (soprattutto la zona di Piedimonte, Oslavia, Piedimonte, San Mauro). «Negli ultimi anni i danni all’agricoltura denunciati e quantificati sono stati importanti, e nonostante le misure di prevenzione messe in opera grazie al contributo provinciale o in forma autonoma dalle imprese agricole, essi non facilmente azzerabili vista l’alta densità della specie sul territorio provinciale, e in particolar modo nell’area Collio di cui la situazione è stata, negli anni, oggetto di un più attento monitoraggio», hanno spiegato qualche tempo fa gli uffici faunistici-venatori e agricoltura dell’ex Provincia. 

Ma, in questo momento, qual è la situazione-cinghiali in città e in provincia? «Continua ad essere preoccupante - sottolinea il consigliere comunale Walter Bandelj, già presidente del Consiglio circoscrizionale di Piedimonte -. Nonostante le istituzioni dicano che la situazione è migliorata, non ci sono riscontri positivi. Ho parecchie segnalazioni di scorribande e devastazioni, ad esempio nella parte nord di Piedimonte, verso la Groina. Non è difficile, per un cittadino, trovarsi di fronte all’improvviso una famigliola di cinghiali. E non stiamo parlando di campi, stiamo parlando di città».

Bandelj aggiunge anche una provocazione che non farà felici i diretti interessati. «Mi dicono che i cacciatori del Distretto di Piedimonte siano... pigri». Insomma, a sentire il consigliere comunale servirebbero più abbattimenti.

Per i danni causati agli automezzi in incidenti stradali l’andamento ha visto un aumento delle denunce sino al 2012, per poi essere più contenuto grazie al posizionamento dei catarinfrangenti anti-selvaggina lungo le strade provinciali. L’ultima operazione, effettuata ancora dalla Provincia (quand’era in vita e non in fase di liquidazione, ndr) ha riguardato l’acquisto e la dislocazione di oltre 1.000 catarinfrangenti dissuasori specialmente concepiti per la fauna.

 

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