Danni ai campi e peste suina, appello dei sindaci della provincia di Trieste: «I cinghiali vanno abbattuti»

I primi cittadini dei sei comuni alla Regione: «Colture, vigneti e prati da sfalcio sono colpiti duramente, ma adesso teniamo anche per i nostri allevamenti»

Ugo Salvini
Un gruppo di cinghiali scesi dal Carso Foto Francesco Bruni
Un gruppo di cinghiali scesi dal Carso Foto Francesco Bruni

Stop al proliferare dei cinghiali sul Carso. I sindaci dei sei Comuni della provincia si uniscono per contrastare «un fenomeno – spiegano – che causa notevoli danni alle colture agricole, in particolare ai vigneti, ai campi di patate e ai prati da sfalcio» e contestualmente chiedono «una deroga per poter procedere con il loro abbattimento».

L’appello dei sindaci

Questo in sintesi il contenuto del forte appello, il cui testo è stato predisposto dagli esperti del Comune di Sgonico, che i sindaci Roberto Dipiazza (Trieste), Paolo Polidori (Muggia), Igor Gabrovec (Duino Aurisina), San Dorligo della Valle (Aleksander Coretti), Monica Hrovatin (Sgonico capofila) e Tanja Kosmina (Monrupino), hanno firmato, indirizzandolo al presidente della Regione, Massimiliano Fedriga e agli assessori Stefano Zannier e Riccardo Riccardi, con l’obiettivo di individuare un progetto che permetta di contenere una volta per tutte il fenomeno.

Una marea di cinghiali

«Il vertiginoso aumento del numero degli esemplari oramai presenti sul territorio e la loro velocità riproduttiva – sottolineano – riducono la quantità e la qualità dei raccolti e mettono in difficoltà gli agricoltori locali. Il problema è di crescente gravità e riguarda non solo la nostra agricoltura, ma anche la salute pubblica. Se da un lato assistiamo a un notevole impatto negativo dei cinghiali sulla coltivazione agricola, dall’altro vediamo lievitare il rischio sanitario rappresentato dalla peste suina».

A detta dei primi cittadini dei sei Comuni «negli ultimi anni si è assistito a un significativo incremento della popolazione di cinghiali nel nostro territorio. Fenomeno che si è acuito durante la scorsa stagione, che ha visto danni ai vigneti particolarmente gravi, portando a una notevole perdita di produzione e a conseguenti danni economici per molte aziende agricole».

Le richieste alla Regione

I primi cittadini si rivolgono alla Regione in quanto «i dati relativi alle dimensioni del fenomeno sono noti all’amministrazione – aggiungono – perché le denunce dei danni sono raccolte dal personale forestale regionale. Complessivamente, il settore primario è stato duramente colpito, con ripercussioni negative sull’economia agricola del territorio. Un ulteriore aspetto critico – proseguono – è costituito dalla peste suina africana, malattia altamente contagiosa che può devastare gli allevamenti suini. I cinghiali fungono da vettori per la diffusione di questa malattia aumentando il rischio di contagio sia per gli animali selvatici sia per quelli domestici. Contenere la popolazione di cinghiali è quindi fondamentale».

In chiusura, chiedono alla Regione di adottare con urgenza concrete misure per la riduzione del numero di cinghiali, con abbattimenti in deroga «e di allineare i propri strumenti legislativi con quanto fatto nella vicina Slovenia, dove la gestione dei cinghiali porta a migliori risultati in termini di impatto ambientale ed economico della specie».

Chiesto un vertice tecnico

I sei sindaci di Trieste, Muggia, Duino Aurisina, San Dorligo della Valle, Sgonico e Monrupino, a margine della richiesta, si dichiarano fin d’ora «disponibili a un incontro con i tecnici e i rappresentanti dell’amministrazione regionale per affrontare assieme la problematica esposta e le proposte avanzate».

 

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