Danielis dopo la bestemmia in aula: «Dalla vergogna non vado nemmeno a fare la spesa»
L’autrice dello “show”. «L’Adsl non andava e io ho perso il controllo. Mi scuso tanto»

Una bestemmia inaugura il primo video-Consiglio di Trieste
TRIESTE «Non ne vorrei parlare. Mi vergogno già abbastanza. Non ho neanche il coraggio di andare a fare la spesa oggi». Elena Danielis, consigliera comunale dei Cinque Stelle, vorrebbe la consegna del silenzio. Ma ormai il video con la sua bestemmia in Consiglio comunale è diventato di dominio pubblico.
Non ha nulla da dire?
Meglio non aggiungere altro. È chiaro che quella bestemmia mi è scappata. Non sapevo di essere in diretta. Ho già chiesto pubblicamente scusa. Meglio non infierire. Mi vergogno da morire. So che tutta la città ride di quello che è successo. Meno se ne parla e meglio è.
Ma cosa è successo?
Quello che capita a molte famiglie in questi giorni di emergenza sanitaria. Tutti chiusi in casa e tutti collegati alla rete wi-fi domestica. Per studio, video lezioni o smart working. E così l’Adsl spesso si inchioda e si blocca.
Il maledetto router evocato nella videoconferenza...
Esatto. Mio marito voleva spegnerlo e riavviarlo mentre era in corso l’appello del Consiglio comunale. “Non posso adesso”, ho urlato. Eppoi mi è partita la bestemmia. Da non credere.
Ma è solita imprecare il cielo tra le mura casalinghe?
No anzi. Sono una tranquilla. Sono una personcina a modo. Mi deve credere.
Colpa della reclusione a cui condanna il Covid-19?
È stato un problema di connettività. Eravamo in quattro in casa in quel momento: due alle prese con le videolezioni, uno in telelavoro e io in videoconferenza con il Consiglio. Così si è inchiodato tutto.
E così hai pensato bene di sfogarsi...
Purtroppo sì. Purtroppo.
Quindi si scusa per la bestemmia in streaming del Consiglio comunale?
Mi sono scusata subito. Quasi in diretta. Quando mi sono ricollegata e ho realizzato quello che era successo, la prima cosa che ho fatto alla prima occasione che ho avuto è stata quella di scusarmi. Mi sembra il minimo. Ma ormai era fatta.
Non si può riavvolgere il nastro.
Ormai no.
La conforta il perdono del consigliere Salvatore Porro?
Mi fa piacere che mi perdoni. Ma il mio problema non è Porro. La cosa che mi dispiace più è di avere offeso tante persone di fede. E quindi anche Porro che lo è. È uno dei primi a cui chiedo scusa.
È pure mariano di Medjugorje...
Non me lo dire. Siamo anche in Settimana Santa. Voglio morire. —
Fa.Do.
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