«Dammi i soldi o diffondo il video hard»
Ha tentato di farsi dare 86mila euro con la minaccia di diffondere, in caso di mancata consegna del denaro, un video dal contenuto esplicito. Immagini che ritraevano la vittima dell’azione estorsiva, un cittadino serbo di 47 anni, mentre si intratteneva con una sedicenne, che - è emerso dalle indagini - incontrava da qualche tempo. La tentata estorsione ai danni del quarantasettenne è stata però scoperta nel giro di pochi giorni dai poliziotti della Squadra mobile della questura, coordinati dal pm Federico Frezza. È così finito in manette, l’altro pomeriggio, Ivica Grujic, 28 anni nato in Serbia e residente a Trieste, già noto alle forze dell’ordine. L’accusa a suo carico è quella, in concorso proprio con la ragazza minorenne a sua volta connazionale, di tentata estorsione aggravata. Nel dettaglio, di aver minacciato di diffondere o di far arrivare alla polizia un filmato che contiene le immagini del quarantasettenne mentre ha dei rapporti sessuali con la sedicenne, qualora il destinatario della minaccia non gli avesse consegnato la somma di 86mila euro. Era stata proprio la ragazza - è venuto alla luce dagli accertamenti effettuati dagli inquirenti - a organizzare la registrazione video dell’incontro intimo impresso nel filmato, all’insaputa dell’altro soggetto della ripresa.
L’uomo si è però recato dalla polizia, per denunciare il tentativo di estorsione nei suoi confronti. E, d’accordo con gli agenti, è scattata a quel punto la trappola per Grujic. Con il quale si è quindi dato appuntamento nel pomeriggio di venerdì scorso in un bar del centro cittadino, con l’impegno di portare con sé i soldi che avrebbe poi consegnato in cambio del filmato. Lo scambio è avvenuto come prospettato dentro il bar. Nella valigetta non c’erano banconote vere ma dei fac-simile (per questo, il reato contestato è di tentata estorsione) predisposti dalla questura. Nel locale era stata approntata dagli agenti anche un’intercettazione ambientale, che ha permesso ai poliziotti di ascoltare e registrare la conversazione fra i due. All’uscita dall’esercizio pubblico, a operazione avvenuta, gli uomini della Squadra Mobile hanno allora bloccato Ivica Grujic, arrestandolo. E portandolo, dopo la conclusione delle procedure di rito in questura, al carcere di via del Coroneo.
Ieri mattina è stato interrogato negli uffici della Procura di Trieste - alla presenza del proprio avvocato difensore Nicole Pertot - dal pm Federico Frezza. Davanti al magistrato, Grujic, ammettendo la propria condotta nei confronti del quarantasettenne, avrebbe spiegato di aver agito così per tentare di aiutare la ragazza minorenne a ritornare a vivere in Serbia.
Gli atti dell’inchiesta sono stati ovviamente trasmessi anche alla Procura dei minori, considerato il coinvolgimento della sedicenne nella vicenda. Dopo l’interrogatorio, Grujic è stato riaccompagnato in carcere.
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