Dalmazia, olivicoltura in crisi sulle isole per la siccità

Annata devastante a Brazza, Lesina e Solta. L’olio di oliva rischia così di raggiungere il prezzo di 20 euro al litro
Un ulivo secolare della Dalmazia. Quest’anno la siccità ha messo a dura prova l’intero settore
Un ulivo secolare della Dalmazia. Quest’anno la siccità ha messo a dura prova l’intero settore

Spalato. L’olivicoltura sulle isole della Dalmazia è in ginocchio. A causa della prolungata siccità (l’ultima pioggia abbondante risale all’aprile scorso), quest’anno il raccolto sarà minimo o addirittura nullo. Le olive minute e striminzite stanno già assumendo la colorazione scura quindi non ci sarà più crescita, le foglie appaiono scottate dall’alta temperatura, i giovani alberelli d’olivo sono rimasti stecchiti dall’ondata di secco.

Quel poco olio che si riuscirà a produrre raggiungerà il prezzo di 20 euro il litro, come anticipa la “Slobodna Dalmacija”. Praticamente più del doppio che in condizioni per cosi dire normali. È risaputo che in situazioni di stress come la siccità, l’olivo si difende con un maggiore concentrazione di polifenoli che conferiscono all’olio un sapore amaro, poco gradevole. D’altra parte però sono sostanze antiossidanti in grado di garantire una vera e propria azione terapeutica. Comunque chi compra l’olio d’oliva per la gioia del palato, non gradisce il sapore amaro per cui ai problemi di quantità potrebbe aggiungersi quello della qualità con effetti dannosi sul piano della commercializzazione del prodotto.

Gli olivicolturi settore orientale dell’isola di Brazza sono associati nella cooperativa agricola “Selcanka”. Ilcui direttore Ivica Stancic parla di catastrofe. «Nelle annate scorse - dice - il raccolto era in media sulle mille tonnellate, mentre quest’anno molti olivicoltori addirittura rinunceranno alla raccolta».

Sull’isola di Lesina in qualche punto è caduta un po’ di pioggia, non però nella sua parte centrale dove gli ulivi sono duramente segnati dalla siccità. Ivo Lucic che anni fa aveva ricevuto il premio regionale per il raccolto di 20 tonnellate di oliva, non nasconde il suo grande sconforto e delusione. «Se avesse piovuto - afferma - quest’anno mi aspettavo sulle 15 tonnellate, e invece raccoglieremo solo le briciole».

Situazione analoga sull’isola di Solta dove la siccità ha colpito soprattutto il suo settore occidentale. Qui alcuni olivicoltori della cooperativa “Zlatna Soltanka” in tempi recenti hanno vinto importanti premi per il loro extravergine alle rassegne internazionali a New York, in Giappone e a Dubai. «Quest’anno invece avremo ben poco da raccogliere - afferma il presidente della cooperativa Zlatko Buric - comunque una pioggia entro settembre potrebbe migliorare la situazione». Comunque per Buric e altri esponenti del settore sarebbe ora di pensare a un progetto d’irrigazione, attuabile con il supporto dei comuni, dello stato e dei fondi europei, visto che la pioggia scarseggia sempre più. Ad aggravare la situazione è il Covid – 19: la pandemia ha ridimensionato il movimento dei villeggianti, molti dei quali si rifornivano direttamente dai produttori. Di conseguenza molto olio è rimasto invenduto e se da una parte il prezzo quello novello potrebbe salire alle stelle, quello dell’annata 2019 potrebbe scendere di molto. —


 

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