Dalmazia, l’elisoccorso si ferma per mancanza di fondi

L’appalto era affidato a Elifriulia e AirGreen: effettuati 219 interventi in 4 mesi. Scatta la protesta con raccolta di firme
Un elicottero del servizio sanitario
Un elicottero del servizio sanitario

FIUME. Si è esaurito l'altro giorno il progetto pilota di elisoccorso sanitario in Croazia, che ha coinvolto la sua regione insulare e l’entroterra della Dalmazia. In quattro mesi - questa la durata del progetto - gli elicotteri delle due imprese italiane che si erano aggiudicate l’appalto, la ronchese Elifriulia e AirGreen, hanno compiuto ben 219 interventi di pronto soccorso, salvando numerose vite umane. Si è trattato di un servizio di eccezionale importanza, purtroppo interrotto - stando al ministero croato della Salute - per la mancanza di mezzi finanziari e per la nuova situazione venutasi a creare dopo le elezioni politiche dello scorso novembre.

Alle due aziende italiane, ricordiamolo, sono andati per i servizi offerti a partire da settembre fino alla prima decade di gennaio circa 9 milioni di kune, suppergiù un milione e 200 mila euro. Come detto, l’elisoccorso sanitario diurno è stato soppresso per il cambio di guardia ai vertici del Paese, con la coalizione a guida socialdemocratica battuta alle parlamentari dal centrodestra. «Siamo impossibilitati a far proseguire il servizio a causa della nuova situazione politica – hanno comunicato dal citato dicastero – e dei sopraggiunti cambiamenti in fatto di finanze».

Lo stop al progetto ha dato la stura a violente polemiche, che hanno riguardato in special modo gli abitanti delle isole quarnerine e dalmate. Particolarmente duro è stato il sindaco di Lussinpiccolo, Gari Cappelli (centrodestra): «Bastava un piccolo sforzo e il servizio poteva restare. Due giorni dopo la sua soppressione, un mio amico e collega dell’amministrazione comunale è deceduto dopo essere stato colto da malore. Ci fosse stato l’elicottero dell’Elifriulia avrebbe raggiunto Fiume entro la golden hour, entro un’ora; invece il trasporto all’ospedale ha richiesto tre ore. Un tempo rivelatosi tragicamente troppo lungo. Purtroppo Lussino e le altre isole risultano importanti solo nell’alta stagione e quelli della terraferma si pavoneggiano coi risultati ottenuti, salvo poi dimenticarci nei mesi freddi».

Ricordiamo che due elicotteri delle predette aziende italiane avevano come basi di riferimento l’aeroporto fiumano di Castelmuschio (Omišalj), sull’isola quarnerina di Veglia, e quello dislocato nell’isola dalmata di Brazza (Bra„), nella contea di Spalato. In seguito alla cancellazione del progetto pilota, tutto quanto il servizio di elisoccorso sanitario è stato assunto dai velivoli dell’Aeronautica militare croata, che negli quattro ultimi mesi avevano prestato soccorso solo in ore notturne. Gli elicotteri militari, più pesanti, lenti e con una minore attrezzatura medica rispetto ai velivoli italiani, hanno compiuto l’anno scorso 464 voli notturni, trasportando 510 pazienti. In totale hanno effettuato 520 ore di volo. In varie parti della Croazia è in corso la raccolta di firme per ripristinare l’elisoccorso civile.

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