Dalmazia, fondo ungherese apre un cantiere sull'isolotto dove è vietato costruire
SEBENICO Per un decennio è stata il ritiro estivo - completamente gratuito - del tycoon croato Ivica Todorić, sparito qualche anno fa dai radar dell'alta finanza nazionale a causa dell'affaire che ha spazzato via il suo gruppo Agrokor travolto dai debiti.
Nel 2018 l'isoletta di Smokvica Vela, che ha una superficie di poco più di un chilometro quadrato per uno sviluppo costiero di 6,2 chilometri, è stata data in concessione trentennale alla società Zelena Nekretnina di Zagabria, detenuta da un fondo ungherese - il Balansz Zartkoru Nyiltvegu Intezmenyi Ingatlan Alap - che si è impegnato a versare allo Stato croato 820 mila euro all’anno fino al 2048 per un totale di oltre 24 milioni di euro.
Il contratto di concessione, sottoscritto tre anni fa, vieta la costruzione di immobili nuovi, permettendo soltanto l’utilizzo di quelli già esistenti, che risalgono in buona parte all’epoca in cui l’isola ospitata strutture militari: vari ex edifici, una villa, un ristorante.
Il fatto - riportato ampiamente dai media croati - è che la società ungherese ha fatto arrivare sull’isolotto diversi macchinari edili pesanti, tra cui una scavatrice di 40 tonnellate. Già lo scorso maggio la municipalità di Rogosnizza – del cui Comune l’isola fa parte - aveva allertato l’ispettorato all'Edilizia, i competenti servizi regionali e anche i ministeri croati. Ma nessun segnale è arrivato dai vari enti, mentre un gruppo di vigilanti non permette a nessuno di mettere piede sull’isola. E se su un lato dell’isola come detto ci sono già degli edifici, dall’altro lato - quello fino a un paio d’anni incontaminato - è già stato costruito un discreto numero di villette. Il tutto in un’area che ufficialmente continua a restare di pertinenza delle Forze armate croate, ed è dunque soggetta a status speciale: il che significa che Smokvica Vela non è ricompresa nel Piano regolatore di Rogosnizza e automaticamente – in base a leggi e regolamenti – non si possono rilasciare licenze edilizie per eventuali costruzione sulla sua superficie.
Sull’intera vicenda, che come detto il Comune ha già cercato di portare all’attenzione delle autorità, Zagabria continua a tacere, mentre sui social le critiche allo Stato per quanto sta accadendo si sprecano, in attesa di vedere qualche passo concreto da parte delle istituzioni.
Smokvica Vela fu per decenni in mano a ricchi uomini d'affari, per poi passare a essere utilizzata dall’Armata popolare jugoslava e successivamente dal ministero croato della Difesa. Infine è stata utilizzata da un altro uomo d’affari, Ante Lušić, che nel 2006 ha venduto la propria azienda a Todorić. Quest’ultimo per dieci anni, non ha versato nelle casse statali croate un centesimo per avere beneficiato di questo buen retiro. Prima di non poterne più disporre, Todorić aveva accumulato nei confronti dello Stato un debito di circa quattro milioni e 800 mila euro.
Infine, nel 2018, Zagabria ha bandito la gara per la concessione trentennale dell’isoletta, che la società ungherese si è aggiudicata. —
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