«Dalmati fannulloni». Le guide di Spalato nell’occhio del ciclone

Affermazioni choc denunciate da “Slobodna Dalmacija” «Durante un tour è stato anche detto che qui odiano i gay»
Di Andrea Marsanich

SPALATO. I dalmati? Gente pigra e che odia gli omosessuali. Sono valutazioni che non arrivano dalle altre regioni della Croazia, e dove comunque non si è generalmente ben disposti verso il carattere degli abitanti di questa contea adriatica, ma che vengono pronunciate addirittura nel suo capoluogo, la quasi bimillenaria Spalato. A fare da spot all’incontrario nei riguardi dei dalmati sono talune guide turistiche o almeno è quanto sostiene il giornale locale Slobodna Dalmacija. Nei giorni scorsi, così il quotidiano, una nota giornalista radiofonica di Zagabria ha voluto visitare la città di Diocleziano, aggregandosi ad un gruppo di circa 15 turisti stranieri, guidato da un cicerone donna, che si esprimeva in perfetto inglese. La giornalista e gli altri villeggianti hanno attraversato il Peristilio e il Vestibolo, ammirando le bellezze del nucleo storico spalatino. «Ad un certo punto la guida ha detto delle cose incredibili, davvero offensive nei riguardi della popolazione locale – così la zagabrese – si è permessa di affermare che i dalmati sono colpiti da pigrizia permanente e che per tale motivo l’imperatore romano Diocleziano, di origini dalmate, scelse proprio quest’area per costruirvi il suo palazzo, dove poter oziare in santa pace». Ha continuato la sua crociata affermando che «gli spalatini hanno criticato il nuovo aspetto delle Rive, ma mai hanno avuto da ridire sulla mancanza di lavoro perché, questa l’opinione della guida, sono degli incorreggibili fannulloni». La donna ha poi dichiarato che gli uomini a Spalato non indossano mai capi di colore rosa non volendo essere scambiati per omosessuali ed ha pure ricordato i disordini e le violenze avvenute un paio d’anni fa al Gay Pride spalatino. A quel punto la giornalista ha abbandonato per protesta il gruppo, rivolgendosi ai colleghi della Slobodna Dalmacija. Ad ammettere il problema è stato Leo Nikoli„, fino ad un paio di settimane fa presidente dell’associazione spalatina delle guide turistiche, il quale ha parlato di ciceroni abusivi, non registrati e probabilmente nemmeno residenti nel capoluogo dalmata. «Si tratta di concorrenza sleale, con guide che rovinano l’immagine della città e dei suoi abitanti. Sono persone che andrebbero sanzionate perché non dispongono della necessaria licenza e inoltre parlano male di noi, invece di soffermarsi sulle ricchezze storico–architettoniche di Spalato. Purtroppo finora le competenti autorità non hanno fatto nulla in questa direzione».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo