Dallo staff di Panontin alla presidenza Insiel: esplode il caso politico
Non sono soltanto l’età anagrafica e lo stipendio a scatenare l’opposizione, ma anche il curriculum. Il trentenne friulano Simone Puksic, fresco di nomina alla presidenza di Insiel con una paga annua di 30 mila euro lordi, era un addetto di segreteria dell’assessore alla Funzione pubblica Paolo Panontin, che detiene la delega alla società informatica. «Sono allibito», dice Renzo Tondo. L’ex presidente della Regione e attuale capogruppo di Autonomia responsabile preparerà un’interrogazione a riguardo.
La questione è venuta a galla ieri, a Palazzo, anche nel corso del dibattito in Commissione dedicato alla Finanziaria. «Trentamila euro per fare il presidente di Insiel? Una paga da far cascare le braccia -, osserva l’ex governatore -. E se avessi messo io l’addetto di segreteria dell’allora assessore Garlatti (predecessore di Panontin alla Funzione pubblica, ndr), cosa sarebbe successo? Senza entrare nel merito della persona, a cui auguro buon lavoro, registro che se la mia giunta avesse nominato uno della segreteria a capo di una società con 600 dipendenti, avrei avuto i sindacati in piazza e interrogazioni a raffica».
Panontin non si scompone. «L’opposizione cerca la polemica in ogni angolo - ribatte l’assessore. Comunque è vero Puksic è stato per un paio di mesi mio collaboratore e ha lavorato con me in segreteria perché ho sfruttato le sue competenze in materia di digitale».
Il neo presidente, come precisava la nota della Regione che annunciava la nomina, oltre che figurare nell’organico dell’assessorato è “project & marketing manager” del Distretto delle tecnologie digitali (Ditedi) e coordinatore per il Fvg del progetto “Go On Italia”. «Un professionista giovane - puntualizzava Panontin - con solida esperienza e di grandi e riconosciute competenze, che saprà trasmettere l'impulso innovativo che vogliamo imprimere a Insiel». «La presidente – ci tiene ora a rimarcare l’assessore – ha ritenuto opportuno premiare le sue capacità. Si parla di mandare avanti i giovani, così Serracchiani ha fatto”.
Ma le polemiche non si fermano. Il forzista Rodolfo Ziberna sposta l’accento su un presunto “conflitto di interessi” del neo-presidente. “Nel cda del distretto diretto da lui – accusa il consigliere – fanno parte soci pubblici e privati con interessi in loco. Come può essere quindi compatibile l’incarico di direttore del distretto e quello di addetto di segreteria? Ma ancora di più, ci chiediamo, come potrà continuare a rivestire senza gravi conflitti di interesse il ruolo di Project Manager del Distretto delle Tecnologie e quello di presidente della spa – incalza Ziberna – società di informatica a capitate interamente della Regione Fvg? Appare evidente – rileva ancora il consigliere, che ha presentato un’interrogazione in merito – il conflitto di interessi che nasce dal rivestire contestualmente il ruolo di project manager di un distretto tecnologico, al cui tavolo delle decisioni siedono soggetti che possono agevolmente trovarsi in condizioni di concorrenza con Insiel o che da essa potrebbero trarre benefici, e presidente della stessa Insiel, partecipata totalmente dalla Regione. Come agirà il neo presidente quando dovrà scegliere se tutelare gli interessi della società o quelli di altri soggetti che in sede di distretto sono in grado di condizionarne le scelte?». Polemiche infine, in rete, sul patentino di “renziano di ferro” di Puksic, testimoniato da una foto che lo ritrae abbracciato al premier.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo