Dall’ictus al femore rotto: la guida all’ospedale “top”
TRIESTE. Il parto più sicuro? Al Burlo di Trieste o al Sant’Antonio di San Daniele. Ma, se serve un cesareo, all’ospedale di Palmanova. La cura post-infarto? In più di una struttura regionale, a partire dagli Ospedali Riuniti. Un più banale problema al ginocchio? Ancora a San Daniele.
Patologia per patologia, regione per regione, il portale “Dove e come mi curo” aggiorna l’indagine messa in rete nel 2013 e fornisce ai pazienti di tutta Italia la “pagella” di 1.372 strutture sanitarie. Una sorta di Tripadvisor della salute. Ma www.doveecomemicuro.it assicura innanzitutto la presenza da garante di un comitato scientifico di cui fa parte, tra gli altri, l’ex direttore generale del Santa Maria della Misericordia di Udine Carlo Favaretti. Assieme a lui un team di professionisti, coadiuvati da un gruppo di ricercatori dell’istituto di sanità pubblica dell’università Cattolica di Roma, ha individuato 65 indicatori di qualità clinica. «Nessuna preferenza soggettiva – si sottolinea –, ma il risultato di un lavoro di ricerca in continuo aggiornamento». Sfruttando l’esperienza e i dati ottenuti nei primi due anni di lavoro, il portale ha comunque già realizzato un’operazione senza precedenti: sono stati raccolti, verificati e inseriti nel database oltre 300mila informazioni aggiornate e di facile consultazione. Il risultato è una mappatura capillare dell'offerta sanitaria delle regioni.
A rispondere per il Friuli Venezia Giulia sono state 22 strutture (5 case di cura, 2 Irccs, 8 presidi ospedalieri a gestione diretta, 4 aziende ospedaliere, 3 aziende ospedaliero-universitarie). L’utilizzo del servizio è intuitivo. È sufficiente indicare il problema di salute, la regione e la provincia per individuare con un solo “click” la struttura che dà, caso per caso, zona per zona, le maggiori garanzie quanto a efficacia, sicurezza, appropriatezza e competenza. La qualità è espressa attraverso pallini (da uno a tre) e tacche (da una a quattro), che richiamano il segnale di ricezione di un telefono cellulare per il confronto con gli standard sanitari internazionali. Di fatto si riesce a valutare e comparare la qualità assistenziale delle strutture ospedaliere; ottenere informazioni (dal numero di posti letto per reparto alla disponibilità di parcheggio, edicola, bar, bancomat e wi-fi, fino ai tempi d'attesa per esami e visite e dettagli sul continuum assistenziale); trovare le strutture sanitarie adeguate al proprio bisogno partendo dalla selezione della parte del corpo interessata; esprimere la propria opinione sui servizi ricevuti.
Entrando nel dettaglio del Fvg ci sono non poche strutture che superano la media qualitativa nazionale, ma solo tre entrano nelle primissime posizioni delle singole graduatorie. Si tratta di altrettanti secondi posti: degli Ospedali Riuniti di Trieste nell’indicatore della mortalità a 30 giorni di infartuati trattati con angioplastica coronarica, dell’ospedale di Palmanova per l’appropriatezza nel ricorso al parto cesareo e della casa di cura San Giorgio di Pordenone per rapporto tra interventi eseguiti e ricoveri. A vedersi segnalati per prestazioni virtuose sono soprattutto i reparti cardiovascolari. Oltre a quelle dei Riuniti spiccano le performance del San Polo di Monfalcone, dell’Ospedale di Gorizia e della San Giorgio. Per il trattamento dell’ictus vengono invece citati l’ospedale di Latisana e ancora quello di Gorizia. Mentre tra i tumori quello del colon è curato bene in tutti i principali ospedali della regione, a Trieste, Udine e Pordenone. Per quello del retto l’eccellenza si trova a Udine, per quello del polmone a Trieste.
Le patologie su cui trovare indicazioni molto precise sono però molteplici. Da quelle più gravi e quelle meno preoccupanti. Nel caso per esempio di un intervento in artroscopia per indagare un guaio al ginocchio il punto di riferimento è l’ospedale Sant’Antonio di San Daniele. E per la frattura del femore i parametri più alti sono quelli di Pordenone.
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