Dalle tasse alle tariffe:vivere a Gorizia costa meno di Monfalcone

La differenza di pressione fiscale è di 123 euro pro capite: 384 contro 507. Inferiori anche le rette di asili e mense
Di Elisa Lenarduzzi

Meglio vivere a Gorizia o a Monfalcone? Se la scelta dovesse basarsi esclusivamente su ragioni fiscali, a vincere sarebbe sicuramente il capoluogo isontino. Per ben 123 motivi. A tanto, infatti, ammontano gli euro di differenza della pressione tributaria, che nel 2013 ha pesato sui monfalconesi per 507,8 euro pro capite contro la media di 384,86 euro sborsati dei goriziani. Non solo. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, le minori pretese fiscali del Comune di Gorizia non si traducono in tariffe più sostanziose per i servizi a domanda individuale: asili nido, mense, case di riposo - tanto per citare quelli più richiesti - sono più “convenienti” nel capoluogo rispetto alla città dei cantieri.

I numeri

Se a livello politico continuano a imperversare polemiche e scontri a suon di dati e cifre, per fare un confronto tra le due realtà municipali più grandi della nostra provincia basta affidarsi alla solidità dei numeri. Quelli che il consiglio comunale di Gorizia ha già approvato nel bilancio consuntivo dei giorni scorsi e quelli contenuti nella delibera di giunta sul Rendiconto di gestione 2013 pubblicata nell’albo pretorio del Comune di Monfalcone e ancora in attesa di approdare in aula.

Pressione fiscale

Dati alla mano, i monfalconesi si sono visti prelevare dalle tasche 507 euro pro capite contro i 384 dei loro vicini goriziani. Un dato, quello bisiaco, comunque in diminuzione del 7% rispetto al 2012, quando il prelievo fiscale era stato di ben 544 euro a cittadino. A Gorizia, nello stesso anno, la pressione fiscale aveva fatto registrare un’uscita pro capite di 371 euro, 13 punti in meno rispetto ai 384 attuali. Una voce, quest’ultima, che però comprende anche la quota Imu destinata non al Comune ma allo Stato: al netto di quest’ultima, la media scende a 347 euro.

Imu, Irpef, Tares

Entrando nei dettagli delle singole imposte a farsi sentire è soprattutto il peso dell’addizionale Irpef che se a Gorizia continua a essere azzerata, a Monfalcone varia dallo 0,45 allo 0.8% a seconda della fascia di reddito, con l’esenzione prevista solo sotto i 15mila euro. Meno marcata la differenza dell’Imu: a Gorizia l’aliquota base è stata fissata sul 7,6 per mille, a Monfalcone sull’8.9. Più complessa la questione Tares, la cui introduzione si è fatta sentire indubbiamente meno a Gorizia, dove vigeva la Tia, rispetto alla città dei cantieri che ha detto addio alla Tarsu.

Tariffe e servizi

L’equazione meno tasse uguale tariffe più salate per i servizi comunali, nel caso Gorizia-Monfalcone, non vale. Basta qualche esempio: la retta giornaliera per un posto in casa di riposo a Gorizia per una persona non autosufficiente è di 63,4 euro (1.902 mesili) contro i 67,7 (2.033 al mese) di Monfalcone. Stesso discorso anche per le mense scolastiche (3,62 euro al giorno per mangiare nelle medie e primarie goriziane contro i 4,87 monfalconesi, esclusi gli esenti per reddito) e per gli asili nido, dove entrambi i Comuni prevedono svariate tariffe in base al reddito Isee delle famiglie: a Gorizia la fascia più bassa paga 103,5 euro contro i 135 di Monfalcone, quella più alta 426,3 euro contro 578.

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