Dalle protesi all’epidurale aumentano le cure gratis
TRIESTE. Si chiamano Livelli essenziali d'assistenza e sono le migliaia di prestazioni sanitarie che lo Stato (e quindi i Sistemi sanitari regionali) garantisce ai cittadini a titolo gratuito o dietro pagamento di un ticket, secondo standard che dovrebbero essere uguali in tutto il Paese. Dopo la sua introduzione nel 2001, la lista dei Lea è in corso di aggiornamento e la Conferenza Stato-Regioni ne ha licenziato nelle scorse settimane la nuova versione, che dovrebbe entrare in vigore entro l'anno.
Le risorse
I nuovi Lea prevedono un aumento del numero di prestazioni a carico dei Ssr e dunque un aggravio delle spese, che il governo quantifica in 800 milioni, ma che le Regioni stimano attorno a 1,3 miliardi. Per il Friuli Venezia Giulia si parla di un aumento da 16 milioni, che potrebbe lievitare di altri 10 quando verranno stabiliti i costi di tutte le prestazioni, la cui valutazione è ancora oggetto di confronto. La questione suscita qualche apprensione nelle stanze della Direzione Salute. La Regione autonoma gestisce infatti in proprio la spesa sanitaria e non avrebbe dunque diritto a nuovi trasferimenti per coprire i nuovi fabbisogni. L'assessore Maria Sandra Telesca lancia allora un chiaro messaggio a Roma: «Con i nuovi Lea, la Regione dovrà farsi carico di oneri aggiuntivi con risorse proprie: a fronte di nuove prestazioni obbligatorie, il Friuli Venezia Giulia chiede di veder integrate le entrate regionali.
Lo Stato assicuri risorse aggiuntive per il Fvg in termini di quota di accesso al fondo vincolato nazionale o di riduzione della quota di accantonamento del gettito fiscale». Il tutto dovrà essere regolato nella trattativa Stato-Regione, cioè all'interno del rinnovo del patto Padoan-Serracchiani. L'assessore ritiene comunque positivo l'ampliamento dei nuovi Lea e il favore è stato d'altronde unanime da parte delle Regioni, che domandano tuttavia al governo di mantenere gli impegni sulle risorse finanziarie.
Il braccio di ferro
Le autonomie speciali ribadiscono inoltre in un documento congiunto «come le stesse provvedano interamente al finanziamento del servizio sanitario e chiedono di poter beneficiare delle risorse aggiuntive». La risposta del governo non rasserena gli animi: molti dei nuovi Lea sono già erogati da tempo da alcune Regioni (il Fvg è fra queste) per una scelta autonoma e dunque l'inserimento nelle linee nazionali non graverà ulteriormente sui loro bilanci, che stanno avendo sensibili benefici anche grazie ai risparmi garantiti dalle nuove gare d'appalto gestite dalle centrali uniche d'acquisto. Le Regioni ribattono paventando il rischio di non sostenibilità dei nuovi Lea e la conseguente necessità di un innalzamento dell'Irap per far quadrare i conti. Ai nuovi Lea corrisponderanno maggiori trasferimenti alle Regioni ordinarie e il Fvg chiede a sua volta una parte della torta, pari al 2% di quanto la legge di stabilità fisserà alla fine a copertura dei nuovi Livelli essenziali d'assistenza: per il momento si tratta appunto di 16 milioni, ma la somma potrebbe crescere.
Le prestazioni
Non troppo gradito è inoltre il fatto che, rendendo obbligatorie prestazioni che oggi sono erogate sulla base di una libera scelta dell'amministrazione, lo Stato riduca di fatto la discrezionalità della Regione autonoma. Al momento dalla Direzione si limitano a sottolineare la virtuosità di un territorio che ha di fatto anticipato di anni le scelte nazionali: fra i nuovi Lea nazionali figurano infatti prestazioni da tempo erogate dal Ssr, come la fecondazione assistita omologa ed eterologa, la presa in carico della celiachia e gli screening neonatali su sordità, cataratta e malattie metaboliche, che costano alle casse regionali rispettivamente 420mila, un milione e 700mila euro all'anno. Già presenti negli extra Lea del Friuli Venezia Giulia anche le tre nuove vaccinazioni ora previste a livello centrale (papilloma virus, pneumococco, meningococco), inserite in un piano vaccini nazionali che fa parte dei nuovi Lea e che impegnerà circa metà degli 800 milioni di aumento annunciati dal governo: una cifra che, rapportata al Fvg, vale 4,6 milioni. Fra le prestazioni erogate da tempo in regione e inserite solo adesso nei Lea nazionali figurano inoltre il contrasto alla dipendenza da azzardo, le cure per l'autismo e l'anestesia epidurale per il parto: anche questi a carico da tempo del Servizio sanitario regionale.
Il Fvg dovrà invece recepire altre novità del piano nazionale, come l'introduzione di una lunga lista di impianti protesici di ultima generazione, la cura per l'endometriosi, il trattamento di oltre cento malattie rare, l'aggiornamento di quelle croniche, l'adroterapia contro i tumori, la revisione delle prestazioni legate alle malattie genetiche, l'enteroscopia con microcamera ingeribile e un numero molto ampio di nuove prestazioni, che il legislatore ha previsto in sostituzione di metodologie ormai obsolete, che verranno eliminate dai Lea.
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