Dalle “pistole” sterili al consenso informato: in Fvg tatoo a prova di rischi
TRIESTE. Due anni fa l’apposita legge, ora arriva anche il regolamento che stabilisce le regole per le attività di tatuaggio e piercing. Norme che si concentrano soprattutto sulle condizioni igienico-sanitarie, ma toccano anche la formazione e il consenso informato.
Le dimensioni dei locali
Innanzitutto i centri che svolgono queste attività devono avere un locale di attesa, accoglimento e amministrazione, uno dedicato al tatuaggio e al piercing di almeno 12 metri quadrati e un locale per la disinfezione e sterilizzazione degli strumenti non inferiore a 4 metri o di almeno 3 metri quadrati quando si tratta di uno spazio ricavato nella sala dove si applicano i tatuaggi o i piercing. Lo spazio per la sterilizzazione non è necessario se il negozio utilizza strumenti sterili monouso o se affida l'operazione a terzi.
Le postazioni di lavoro
Inoltre, recita il regolamento, «le postazioni di lavoro sono di dimensioni tali da permettere l’agevole e sicuro esercizio delle attività» e «qualora più postazioni di lavoro siano ricavate all’interno di un unico locale, è garantita la riservatezza dei clienti e sono assicurate adeguate condizioni di illuminazione diretta, indiretta o artificiale e di ventilazione».
Box separati
Laddove si voglia differenziare gli spazi per le due attività o prevedere più postazioni di tatuaggio o piercing, i box realizzati all’interno di un unico ambiente devono avere una superficie di almeno sei metri quadrati per ciascuna attività. Ogni postazione deve avere un lavabo così come il locale per la sterilizzazione.
Le regole igienico-sanitarie
Il regolamento prevede poi l’obbligo di installare servizi igienici per il pubblico e per gli operatori (separati se il numero complessivo potenziale di persone presenti è superiore a dieci), spogliatoio per gli addetti, locali per il deposito dei rifiuti e del materiale per l'attività. Inoltre, nelle stanze dove si effettuano i tatuaggi e i piercing, «il pavimento è continuo, privo di fessure ed impermeabile, facilmente lavabile e disinfettabile e le pareti sono verniciate o rivestite, in maniera aderente, con materiali facilmente lavabili e disinfettabili fino all’altezza lineare di almeno due metri dal pavimento». Deve essere anche «garantita la pulizia giornaliera dei pavimenti, dei servizi igienici e degli arredi e la pulizia settimanale di fondo dei locali e degli arredi con detergenti tensioattivi e successiva disinfezione», la biancheria per i clienti (teli, accappatoi, lenzuola) è «preferibilmente monouso» o sanificata prima di ogni utilizzo e gli operatori devono osservare le norme di pulizia e igiene, «con speciale riguardo alle mani e alle unghie».
Aghi e “pistole”
L’apparecchiatura per i tatuaggi è a sua volta regolamentata: la “pistola” va protetta con buste o pellicole di plastica da rimuovere ad ogni prestazione, manipolo e puntale vanno sterilizzati primi di essere montati così come la barra porta aghi; questi ultimi devono essere monouso. I pigmenti sono preferibilmente in confezione monouso o, in caso contrario, il contenitore deve impedire qualsiasi contaminazione. Vanno sterilizzati naturalmente anche gli strumenti per il piercing (ago, forbici, pinze, dispositivi di foratura e monili).
Consenso informato
Prima di effettuare la prestazione, l'operatore deve chiedere al cliente l'esibizione di un documento d'identità per accertare l'età e informare il cliente stesso «sui rischi legati all’esecuzione nonché sulle precauzioni da osservare dopo il trattamento», acquisendo il consenso informato del richiedente o di chi ha la potestà genitoriale, in caso di minori. Sul piano della formazione, la Regione promuove corsi obbligatori incentrati su elementi di anatomia, fisiologia e patologie di cute e mucose, rischi per la salute, tecniche di sanificazione, disinfezione e sterilizzazione, prevenzione dei rischi per gli operatori.
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