Dalle passerelle glamour ai set del cinema: i 50 anni d’attività del parrucchiere dei vip

Dopo le sfilate di Valentino e i film di Tornatore Paolo Sabbadin si è specializzato anche nella lotta alla calvizie 
Foto Bruni Trieste 06.11.2018 Sabbadin, parrucchiere
Foto Bruni Trieste 06.11.2018 Sabbadin, parrucchiere

TRIESTE I capelli sono l’ornamento delle donne, lo diceva Martin Lutero. Chi ne celebra la bellezza è Paolo Sabbadin, il popolare parrucchiere triestino, che proprio quest’anno festeggia i suoi cinquant’anni di attività, dal 1968 al 2018.

Una passione, la sua, che si è espressa fin da bambino, quando accompagnava la madre nelle sale degli acconciatori: «Sì, mi piaceva l’ambiente, l’atmosfera», dice.

A sedici anni inizia a lavorare, fa diversi apprendistati tra Roma e Milano e poi apre il suo primo negozio, a Trieste, in via Gallina - era il 1973 - e nei tre anni successivi vince trentasei trofei nazionali.

D’altra parte il suo marchio è noto a tutti, non a caso tra i suoi clienti ci sono state Maria Giovanna Elmi e Martina Colombari.

«Quello che mi dà soddisfazione – aggiunge Sabbadin – è che ho tagliato i capelli a quattro generazioni».

La sua infatti è una lunga storia, perché non si diventa un’eccellenza a caso. Ci vuole talento, capacità di sfida, sapersi mettere in gioco.

Sabbadin lo fa nel 1987, quando apre il franchising “Sabbadin Diffusion”.

Ma è dal 1993 che compie il balzo di grande qualità, quando affianca uno dei maestri del campo, Sergio Valente, e conosce Giorgio Armani.

Si occupa così dell’immagine di Roberta Armani, allora modella al suo debutto, cura le sfilate di Krizia, rappresenta l’Italia in diversi défilé internazionali per Valentino, Ferré, Dolce e Gabbana, è il responsabile per le acconciature all’inaugurazione della Fenice e da lì passa al cinema.

Lavora con Bellocchio, Perelli, Tornatore, i suoi tagli vengono pubblicati nelle maggiori riviste glamour, tra cui Vogue.

Ma la sua è una passione che non si limita alla moda. Alla fine degli anni Novanta inizia a interessarsi alla questione della calvizie e diventa il responsabile italiano della ditta tedesca Gfh, l’avanguardia della ricerca tricologica: «Volevo aiutare le persone che perdono i capelli, non è un aspetto sottovalutabile per stare bene con se stessi».

E infatti oggi Sabbadin continua a occuparsene, nel suo piccolo negozio-laboratorio, dove ha individuato la giusta misura tra le sue passioni: «Sono felice di essere attivo nella mia città, proprio in questo cinquantesimo anniversario, dedicandomi sia alla tricologia sia alla classica attività di parrucchiere». —


 

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