Dalle partecipate ai posti in giunta, le tante nomine senza competenze

Nel cda di Fvg strade scelti un’ematologa e un ex direttore di consorzi agricoli. Mediocredito affidata ad un avvocato

TRIESTE Forse servono capacità multifunzionali. Forse studi e competenze richieste dalla delega non sono determinanti, perché a far funzionare la macchina ci pensano i dirigenti. Ma, mai come in questa legislatura, pare che il curriculum conti davvero poco.

L’ultimo caso è il più eclatante. La giunta Fedriga nomina un manager alla guida di Fvg Strade, Raffaele Fantelli, indicandolo come amministratore unico. Ma i partiti non ci stanno e ottengono che la società delle strade, oggi affidata a un manager proveniente dalla metalmeccanica, costituisca un consiglio di amministrazione a tre membri. A fianco di Fantelli, piazzano Ferruccio Anzit, il diploma in un liceo padovano, la presidenza di Socialteam, società pubblica di servizi da più di 300 dipendenti, la direzione di consorzi agricoli, ma soprattutto, in questo caso, il ruolo di coordinatore udinese di Forza Italia. E aggiungono pure, stavolta la targa è di Progetto Fvg, l’ematologa Cristiana Gallizia, responsabile della medicina trasfusionale a Tolmezzo.

Anche nella precedente legislatura non mancarono nomine lontane dalle competenze richieste. Proprio a Fvg Strade il presidente indicato da Debora Serracchiani, l’avvocato Giorgio Damiani, è esperto di diritto del lavoro e previdenza sociale. Mentre a Mediocredito Fvg, in una situazione di non poca difficoltà, il centrosinistra scelse Cristiana Compagno, docente di economia senza precedenti incarichi di vertice nel settore bancario. Più attinente la designazione di Simone Puksic in Insiel, anche se all’attuale presidente non fece difetto l’aver fatto parte della segreteria dell’assessore Paolo Panontin.

Quel Panontin incaricato di riformare gli enti locali, ma con un passato da avvocato. Così come Sara Vito, destinata invece all’Ambiente. L’assessore alle Finanze della giunta Serracchiani, l’ex rettore Francesco Peroni, si è occupato del Bilancio, pur insegnando Procedura penale. Accademica anche Loredana Panariti: assessore al Lavoro, ma laureata con una tesisulla lotta per i beni comunali nelle Contee di Gorizia e Gradisca nel Settecento. E, ancora, Cristiano Shaurli: da educatore ad assessore all’Agricoltura. O Gianni Torrenti: da agente di commercio nell’enogastronomia a responsabile della Cultura, forte però dell’esperienza nel mondo teatrale.

Fedriga aveva promesso a ogni occasione una giunta basata sulla competenza. Ma la coerenza tra curriculum e delega è rimasta lettera morta. Riccardo Riccardi, che ha in mano la patata bollente della sanità, è un architetto che tra Autovie e Regione si era sempre occupato di trasporti. Sebastiano Callari, che tratta di personale, è un urologo. Tiziana Gibelli ha un passato da direttore generale alla Cultura della Regione Lombardia, ma di Sport ha candidamente ammesso di non saperne alcunché. E ancora l’assessore ai Trasporti, Graziano Pizzimenti, è un docente di matematica, mentre quello alle Autonomie, Pierpaolo Roberti, è un perito commerciale. La responsabile del Lavoro, Alessia Rosolen, è esperta di comunicazione. Completano il quadro l’assessore al Bilancio, Barbara Zilli, che è avvocato; il collega all’Ambiente, Fabio Scoccimarro, che di ecologia si è occupato da presidente della Provincia ma è un imprenditore; l’assessore all’Agricoltura, Stefano Zannier, che aveva la delega a Caccia e Pesca in Provincia a Pordenone, ma ha una formazione da geometra e trascorsi da agente di commercio nel settore della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Tornando alle partecipate, ecco che a PromoTurismo Fvg, dove in passato lavorò un guru del settore come Josep Ejarque, la scelta è ricaduta su un manager come Lucio Gomiero, che ha portato la giacca di Ferrero e Benetton. E a Mediocredito Fvg il presidente, Alfredo Antonini, è un avvocato. Non va meglio con le nomine all’orizzonte: non pare infatti che l’impiegata Giulia Manzan abbia le competenze internazionali necessarie per presiedere una realtà a forte tasso di internazionalizzazione come Informest, cui alcune voci la vedrebbero destinata. Forse le sarà più utile il ruolo di segretaria di Autonomia responsabile. In politica, d’altronde, il curriculum sembra avere sempre meno peso. —


 

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