Dalle masserizie all’Orto botanico Come cambia la “mappa” in città

Il mezzo milione stanziato annualmente per i contenitori dedicato quest’anno in particolare alla manutenzione di palazzo Gopcevich

Il passaggio fra 2019 e 2020 dovrebbe cambiare dunque molte cose nel panorama museale cittadino. Anche quest’anno il Comune ha stanziato 500 mila euro per la manutenzione delle sue strutture. Buona parte dei fondi investiti quest’anno servirà a rimettere in sesto palazzo Gopcevich, il più malconcio. Ma si tratta di uno tra i tanti interventi che l’ente locale ha in serbo per i prossimi mesi, durante i quali assisteremo anche al trasloco al Magazzino 26 del Museo del Mare e delle masserizie degli esuli dal Magazzino 18.

Partiamo dai 500 mila euro per l’ammodernamento del parco museale. Spiega l’assessore alla Cultura Giorgio Rossi: «Ogni anno il Comune investe mezzo milione per gli interventi di manutenzione necessari alla nostra rete di musei. Quest’anno i fondi verranno dedicati principalmente a palazzo Gopcevich». La struttura che ospita l’assessorato alla Cultura, infatti, è colpita da una serie di brutte infiltrazioni. Aggiunge ancora l’esponente della giunta: «Ci sono poi diversi altri interventi da 50 mila euro, qua e là. Non si tratta di lavori importanti, ma di piccoli cantieri necessari al mantenimento del patrimonio. «Nel complesso la temperatura è buona. A San Giusto dopo gli interventi che abbiamo fatto ormai è quasi tutto pronto, mancano solo lavori di poco conto. Poi c’è il De Henriquez di cui presto consegneremo il secondo lotto: ci lavoriamo da anni e amplierà in modo significativo il museo esistente», sintetizza Rossi.

«Metteremo mano anche alle serre dell’Orto botanico», aggiunge lo stesso Rossi annunciando investimenti per 300 mila euro. Il Comune sta ragionando sui possibili sviluppi dell’Orto: «È molto bello ma ha un problema oggettivo di collegamenti, è difficile da raggiungere e privo di parcheggi. Intanto mettiamo a posto le serre, poi vedremo», spiega Rossi. Passiamo al Museo del Mare. Al momento l’edificio di Campo Marzio è chiuso per l’assenza di certificazione antincendio e delle uscite di sicurezza necessarie. L’esposizione verrà quindi trasferita al terzo piano del Magazzino 26 dove ci sono duemila metri quadrati a disposizione rispetto ai 1.900 di Campo Marzio.

In questo modo si darà il via a quel processo di concentrazione dei beni triestini all’interno del contenitore culturale in Porto vecchio per il quale il sindaco Roberto Dipiazza mostra di avere un’autentica predilezione. Il trasloco del Museo del mare costerà un milioncino di euro. «Abbiamo già i soldi, abbiamo già fatto il progetto, mancano solo le gare d’appalto», spiega l’assessore alla Cultura. Al contempo le masserizie degli esuli accumulate al Magazzino 18 (attualmente inagibile) verranno spostate poco lontano, sempre al 26.

L’operazione verrà condotta con tatto per non snaturare l’impatto emotivo procurato dalla visita nel vecchio spazio del 18. «Manterremo gli interni del 26 sobri, in modo da salvaguardare l’impressione che si aveva visitando la sede precedente», afferma l’assessore. «L’aspetto sarà quindi quello di un magazzino di inizi Novecento, solo che vi inseriremo le moderne tecnologie: gli impianti di riscaldamento e raffreddamento, l’illuminazione, i sistemi antincendio». I trasferimenti di Museo del Mare e masserizie dovrebbero concludersi prima di Esof2020, nel luglio prossimo.—

G.Tom.

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