Dalle collette ai post sui social, gara di solidarietà per don Paolo

Istituzioni e semplici cittadini al fianco del parroco di Aquilinia diventato bersaglio dei vandali dopo l’annuncio dell’accoglienza ai profughi. Sul web spopola la campagna “Io sto con il sacerdote”
Don Paolo Iannaccone
Don Paolo Iannaccone

TRIESTE “Io sto con don Paolo”. Poche ore dopo la notizia del raid vandalico ai danni dell’automobile del sacerdote di Aquilinia - che ha aperto le porte della parrocchia ai profughi -, è scattata la corsa alla solidarietà nei confronti di don Paolo Iannaccone. Numerosi cittadini della frazione muggesana hanno portato coperte, asciugamani e altri prodotti nella sua chiesa, intitolata a San Benedetto Abate: il materiale raccolto sarà destinato proprio ai venti migranti che, a giorni, verranno ospitati nell'ex asilo delle suore canossiane. Un modo per manifestare concretamente il proprio appoggio alla scelta del prete.

 

Accoglienza migranti, la solidarietà per don Paolo dopo l'atto vandalico

 

E anche sul web il sostegno al parroco si è diffuso rapidamente “virale”. Ai 350 like raccolti dal post in cui il sacerdote ha denunciato l’intimidazione ricevuta, si sono aggiunti in poco tempo altri interventi a suo favore. «Ascoltando il Vangelo ho pensato ai farisei del nostro tempo, quelli che sono certi di essere nel giusto “perché ringraziano Dio di non essere come gli altri”. Siamo con te, coraggio e grazie don Paolo», scrive Adriana Spangher. «Forza Paolo, tira diritto per la tua strada», è l’incoraggiamento di Mauro Ivaldi. «Questo attacco è una sorta di “timbro”: vuol dire che sei dalla parte del Vangelo», scrive invece Stefano Sodaro. E c’è anche chi, come Giorgio D'Orta, evidenzia che «questo è il risultato del clima di paura creato ad arte per spostare l'attenzione delle persone dai reali problemi».

 

Raid sull’auto del prete che ospita i profughi
Don Iannaccone, a sinistra, in una foto del 2011 con il vescovo Crepaldi

 

Ma sul web è diventato virale anche un altro insolito, e originale, gesto di solidarietà, che consiste nel condividere e far girare la fotografia di un tovagliolino di carta bianco con la scritta “Io sto con il parroco di Aquilinia”. Foto, scattata dalla triestina Valentina Boneli, divenuta ormai il simbolo del sostegno al prete di strada. Lo stesso espresso anche da molti esponenti delle istituzioni. «Faccio davvero fatica anche solo a immaginare che qualcuno, all’interno di una realtà civile come quella di Aquilinia, possa aver compiuto un simile gesto, frutto evidentemente di un gesto di stizza di un singolo che non rende onore a nessuno - afferma il prefetto, Annamaria Porzio -. A don Iannaccone tutta la mia solidarietà per quanto accaduto».

Anche i promotori della petizione antiprofughi avviata in questi giorni ad Aquilinia prendono le distanze dall’autore del gesto intimidatorio. «L’assenza e mancanza di dialogo hanno aizzato gli animi - afferma in una nota la prima firmataria - Barbara Arzon -. Noi siamo cittadini e genitori, e ai nostri figli insegniamo che il vandalismo non porta da nessuna parte ma crea solo caos e violenza contrari alla nostra pacifica causa. Per questo - prosegue - esprimiamo piena solidarietà a a don Paolo e ci dissociamo da qualsiasi atto vandalico che nulla c’entra con la nostra petizione, che sta raccogliendo un consenso inaspettato». Impossibile tuttavia, al momento, avere contezza del numero dei firmatari della sottoscrizione, tenuto ancora “top secret”.

A voler compiere un gesto concreto per manifestare solidarietà a don Paolo è anche la maggioranza in Consiglio comunale a Muggia, che si prepara a dedicare una seduta straordinaria al caso dell’arrivo dei migranti nella parrocchia di Aquilinia. Seduta richiesta a gran voce dal centrodestra, che il sindaco di Muggia, Laura Marzi, annuncia ora di voler concedere. «Visto quando accaduto a don Iannaccone - commenta il primo cittadino - invito i consiglieri di maggioranza ad effettuare una colletta per affrontare la spesa che Paolo dovrà sostenere per l'automobile danneggiata».

Solidarietà è arrivata anche dal segretario del Pd Adele Pino che ha stigmatizzato come sia «inaccettabile che alcuni esponenti del centrodestra attacchino don Iannaccone perché colpevole, secondo loro, di aver osato solo pensare di ospitare dei profughi nelle vicinanze di una scuola elementare e di un campo sportivo frequentati da bambini». Una scelta, quella di aprire le porte ai migranti, che invece continua a non piacere alle forze di centrodestra. «Si ha la viva impressione - commenta Stefano Norbedo, capolista di Forza Muggia-Lista Dipiazza ed ex candidato sindaco -, che l'amministrazione di centrosinistra a Muggia finisca per farsi carico di tutto ciò che Trieste non vuole. E la vicenda profughi lo dimostra».

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