Dall’autunno decolla la prima coltivazione di tartufo

È opera del noto micologo croato Romano Bozac che ha iniziato la sperimentazione della coltura A dimora 200 piante di acero micornizzate. Il primo raccolto però appena tra sei-sette anni
Tartufo nero
Tartufo nero

Dall’autunno a Gimino sorgerà la prima coltivazione di tartufi neri non solo in Istria ma anche a livello croato. L'iniziativa si deve a Romano Bozac il micologo più noto in Croazia originario del posto, che darà così applicazione a ricerche scientifiche e sperimentazioni pluridecennali nel campo. Comunque la coltivazione del tartufo nero non è una novità. Da molti anni viene fatta con successo in Francia, ultimamente anche in Italia, negli Stati Uniti e in Nuova Zelanda. Già diverso tempo fa lo stesso Bozac aveva realizzato dei documentari sulla coltivazione del prelibato fungo sotterraneo tentando di stimolare qualcuno a mettere su una piantagione.

Però senza successo per cui ora che non è più legato alla cattedra universitaria di Zagabria essendo andato in pensione, ha deciso di darsi da fare personalmente, con l'aiuto dell'amico compaesano Joze Tomisi„ che ha messo a disposizione 2.000 metri quadrati di terreno. Ebbene qui verranno messe a dimora 200 piantine di acero campestre micorizzate, cioè ossia inseminate con spore di tartufo che Bozac ha preparato nel suo laboratorio a Zagabria. Le piantine hanno tre anni spiega il micologo, sono alte mezzo metro e sulle radici si vede che la micorizzazione è riuscita per cui l'ubertosità dovrebbe essere del 100%.

E l’Istria anticipa la “caccia” ai tartufi
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Un importante fattore per la riuscita dell'impresa è sicuramente costituito dal tipo di terra. Per Romano Bozac non ci sono dubbi: quella ghiaiosa del circondario giminese è molto adatta. Quanto tempo ci vorrà prima di raccogliere i primi tartufi coltivati? Per il tuber melanosporum ci vogliono 8–9 anni, quanto serve alla piantina di acero per trasformarsi in giovane albero dalle radici molto profonde. Inzialmente ogni piantina fornirà 1–1,5 kg di tartufo e la stagione della raccolta inizia in dicembre per concludersi in marzo. Interessante notare che per la raccolta si farà uso dei cani addestrati scavando quindi in un solo punto e non alla cieca per evitare di danneggiare le radici dell'acero. Romano Bozac intende gradualmente trasferire il suo laboratorio in Istria ed erigere una serra sul campo del suo amico e partner dove produrre le piantine micorizzate da mettere in commercio. In Italia il prezzo di tali piantine è di 20–25 euro al pezzo. Sempre in autunno i due partner metterranno a dimora delle piantine di nocciolo micorizzate con le spore del tartufo nero estivo (tuber aestivum). Per il primo raccolto si attenderà un po' di meno, 6–7 anni. E mentre si avvicina la stagione dei tartufi i raccoglitori iscritti all'associazione Istra chiedono, ricordiamo, delle importanti novità circa il regime della raccolta nel Bosco di San Marco ai piedi di Montona. In primo luogo che la raccolta del tartufo bianco quello più pregiato (Tuber magnatum pico), sia anticipata di 15 giorni e inizi il 1mo settembre. In questo modo dicono, verrebbero fatti con maggior facilità i vari controlli da parte dell'Azienda forestale. Un'altra richiesta riguarda la possibilità di usare più cani.

(p.r.)

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