Dall’auto usata al marito addio agli annunci che hanno “fatto” Trieste

Ha sfornato quasi 17 milioni di annunci in quarant’anni entrando nelle case dei triestini con auto usate, appartamenti in vendita, e chi più ne ha più ne metta. Ma adesso, dopo quarant’anni di attività e più di 22 milioni di copie, Il Mercatino chiude. Per sempre.
Il numero uscito in edicola a luglio è l’ultimo. Da agosto le pubblicazioni del giornale, passato negli ultimi anni da settimanale a mensile, si fermeranno. E la sede di via Gambini sarà messa in affitto. È la fine di un’epoca.
Il Mercatino, uscito la prima volta l’1 ottobre 1977, non vince la sfida più ardua. Quella di Internet. A spiegarlo, con sincerità, il figlio del fondatore Antonio, Enrico Denich, al timone della testata negli ultimi anni: «La mole di lavoro non era più sostenibile a fronte del guadagno finale. D’altra parte i tempi sono cambiati e le persone si affidano ormai quasi esclusivamente al web».
Il Mercatino, d’ora in poi, si limiterà agli annunci gratuiti proprio su quella rete che ne ha di fatto provocato la chiusura, anche se non sarà facile reggere la concorrenza di colossi nazionali come subito.it.
La sua “saga” inizia nel 1977 quando Antonio Denich ha un’idea nuova e molto economica: «Con mia moglie Daniela decidemmo di fondare a Trieste un giornale di inserzioni economiche e gratuite. Detto fatto» racconta il fondatore. E aggiunge: «All’inizio dell’estate di quell’anno fu completato il progetto editoriale e l’1 ottobre fece la sua comparsa nelle edicole il primo numero che con le sue iniziali 16 pagine si impose subito all’attenzione dei cittadini». Lo slogan scelto si rivelò efficace: «Il Mercatino pubblica gratis tutti i tuoi annunci!». Racconta ancora Antonio: «Furono i triestini a determinare il successo. A un certo punto, se qualcuno chiedeva dove si potesse trovare o vendere qualcosa, si sentiva rispondere “Sul Mercatino!”. In breve tempo il giornale ha saputo guadagnarsi la fiducia di lettori e inserzionisti offrendo un nuovo e conveniente modo di comunicare, tanto apprezzato da diventare in seguito “Il giornale delle occasioni del Friuli Venezia Giulia”, con filiali a Monfalcone, Gorizia e Udine».
Le storie dei lettori de Il Mercatino non si contano. «Ho trovato il mio primo lavoro serio, durato cinque anni, proprio grazie a un annuncio sul Mercatino» scrive Nicky sui social. Annalisa aggiunge: «Ogni settimana in passato lo leggevo per lavoro ma anche per gli auguri di compleanno e gli onomastici». Manuela, intanto, racconta: «Ho comprato la mia prima macchina grazie a un annuncio del Mercatino. Una sportivissima e amatissima Seat Cordoba 101cv».
Grazie alle pagine fitte di numeri e informazioni c’è chi ha trovato pure l’amore. Sì perché una delle rubriche più lette è stata quella dei cuori solitari: uomini e donne di tutte le età si affidavano a poche righe scritte con passione per trovare un compagno o semplicemente un amico. «Con il Mercatino intere generazioni sono cresciute. Hanno trovato culle, passeggini e biciclette, testi scolastici, il primo motorino, la moto o l’automobile, hanno comprato o cambiato casa, lavoro, hanno trovato amici e persino moglie o marito» rivendica, orgoglioso, il fondatore.
Gli ultimi anni sono stati segnati dalla crisi. Il Mercatino ha cercato di collaborare con aziende triestine per supportare le realtà locali, mantenendo mensilmente l’impegno con i lettori e gli sponsor che comunque resistevano, nonostante le abitudini ormai cambiate. «Ce l’abbiamo messa tutta, sempre. E sono convinto - conclude Denich - che con la scomparsa di questo storico giornale dalle edicole Trieste sarà un po’ più povera».
Nel tempo le persone impiegate sono state complessivamente una trentina. Negli ultimi mesi è stato Enrico Denich ad occuparsi principalmente della gestione ed è proprio lui che ha affidato un saluto e un ringraziamento a tutti nell’ultima pagina del numero in edicola. «Grazie a chi sta leggendo queste semplici righe. Grazie ai nostri inserzionisti. Grazie ai nostri lettori. Grazie ai nostri edicolanti. Grazie ai nostri fornitori. Grazie ai nostri collaboratori e dipendenti. Grazie a Massimo Pitacco e al suo software che ci ha permesso di pubblicare milioni di annunci fino all’ultimo numero. Grazie a Studio Gamma, alle tipografie Villaggio del Fanciullo e CSQ, alla Litoranea e Dispe che hanno impaginato, stampato e distribuito Il Mercatino nelle edicole regionali per tanti anni. Grazie ai nostri clienti, grandi e piccoli, frequenti e sporadici e a tutti quelli che in questi 40 anni con fiducia e coraggio hanno investito sul Mercatino. A tutti voi e a quelli che non abbiamo citato ma che in cuor loro sanno di esserci stati vicini diciamo 40 volte grazie».
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