Dall’Ater 179 alloggi alle famiglie disagiate
A Romans d’Isonzo ha fatto recapitare proprio ieri mattina un pacco-dono di 12 alloggi popolari in via Lavoret. Non è Babbo Natale, ma l’Ater che ha fatto un “regalone” alla dozzina di famiglie che attendevano con trepidazione una casa.
E l’ex Iacp non si ferma a questa realizzazione. Nei prossimi mesi verranno messi a disposizione dei soggetti disagiati altri 167 alloggi (179 se comprendiamo anche gli appartamenti di Romans) per un investimento di 23,7 milioni. Numeri significativi che non riusciranno a dare una risposta definitiva alla “fame” di alloggi popolari ma contribuiranno a risolvere le situazioni di maggiore difficoltà.
Abbiamo fatto un excursus dei principali cantieri con il neodirettore dell’Ater, Alessandra Gargiulo. Indubbiamente, l’intervento più atteso (visti anche i tanti annunci “a vuoto” che hanno caratterizzato l’iter) riguarda il contratto di quartiere. Il progetto, lo ricordiamo una volta di più, venne presentato in pompa magna alla comunità della Campagnuzza nel febbraio del... 2005. Da allora sono passati quasi 9 anni e i finanziamenti stanziati sono lievitati a oltre 17 milioni di euro: se non fossimo in Italia sarebbe una notizia sorprendente ma purtroppo è la normalità. L’intervento (coperto con uno stanziamento di 8.559.000 euro da parte dello Stato, di 5.461.000 da parte della Regione, più un’ulteriore iniezione di altri 3 milioni annunciata nei giorni scorsi) interesserà parte della via del Carso, lo spazio della ex fabbrica del ghiaccio e dell’ex macello, nonché i giardinetti e il collegamento tra la via del Carso e la sottostante via del San Michele, dove si prevede la riqualificazione dello spazio antistante e di quello posto a sinistra dello stadio della Campagnuzza. Il progetto prevede più specificatamente la realizzazione di 24 alloggi di edilizia residenziale pubblica finanziati attraverso la legge regionale 6/2003 e di 36 appartamenti con il Contratto di quartiere 2.
Dovrebbero concludersi entro l’anno (quindi entro pochi i giorni) i lavori di realizzazione di 39 alloggi in via Vittorio Veneto nell’edificio di via Vittorio Veneto che venne costruito nella metà degli anni ’60 e fu sede prima degli ambulatori Inam e successivamente degli uffici direzionali dell’Ass isontina. Sul finire degli anni Novanta, a seguito del manifestarsi di alcuni segni di degrado strutturale, l’edificio venne dismesso dall’Ass e nel 2002 venne acquistato dall’Ater. Il fabbricato presenta una superficie coperta di 1.190 metri quadrati ed un volume complessivo pari a 16.614 metri cubi, con un’area scoperta della superficie di 1.033 mq. Lo stabile, oltre al piano scantinato, si sviluppa su 5 piani fuoriterra in corrispondenza dell’ala prospiciente via Vittorio Vento e di parte del corpo centrale verso via della Bona, e su quattro piani fuori terra in corrispondenza dell’ala ovest. «Credo che entro febbraio, massimo marzo riusciremo a consegnare gli appartamenti agli assegnatari. Il complesso edilizio è molto bello: siamo riusciti a valorizzare uno stabile che, altrimenti, si sarebbe degradato», sottolinea Alessandra Gargiulo. Che annuncia anche la rescissione del contratto con la ditta che si occupava della realizzazione di 6 appartamenti in via Rabatta. «Si erano registrati dei ritardi che ci hanno indotto a prendere una decisione drastica. Ora, stiamo completando i lavori con i subappaltatori. Ormai, mancano soltanto le finiture».
Il resto degli interventi pianificati dall’Ater sono riassunti nella tabella in alto, dove spiccano anche i 13 alloggi che verranno realizzati a Cormòns, in via Sauro. In questo caso, l’Ater è ancora in attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato (doveva arrivare a metà dicembre) contro l’aggiudicazione provvisoria dell’appalto alla ditta “Deon spa” di Belluno. Il ricorso, lo ricordiamo, venne presentato da un’altra azienda che aveva preso parte alla gara d’appalto.
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