Dall’arto bionico ai trasporti hi-tech: la missione triestina sbarca in Nevada

Sono una cinquantina le start up innovative che partecipano al distretto digitale Tilt guidato da Michele Balbi (Teorema)  

TRIESTE. Tutto è pronto per la partenza, tra le fila della missione italiana realizzata da Tilt e da Ice. Sono infatti 50 le start-up o imprese del nostro Paese, di cui tre dalla regione, che si apprestano a volare verso il Nevada. L’avanguardia di un movimento ormai affermato di startup innovative che in Italia sono circa 15 mila. Lo scopo è quello di partecipare al Consumer electronics show (Ces) di Las Vegas, ovvero il più prestigioso salone internazionale a tema innovazione e tecnologia, che si svolgerà negli Stati Uniti dall’8 al 12 gennaio. «Avremo uno stand di quasi mille metri quadrati: esattamente il doppio dell’anno scorso», spiega Michele Balbi, presidente della triestina Teorema Engineering nonché cofondatore assieme ad Area Science Park del “digital hub” Tilt, che come accennato organizza appunto la missione italiana.

«Ma la capacità di fuoco è raddoppiata anche per quanto riguarda le presenze - prosegue Balbi -: alla serata di gala ci saranno infatti circa 300 invitati, di cui 200 investitori internazionali, 90 imprenditori italiani e 50 giornalisti. I ragazzi sono entusiasti perché avranno una visibilità mai avuta in passato: potranno parlare, senza bisogno di mediazioni, con investitori del calibro di Coca cola, Microsoft, Disney, Caterpillar, Facebook e Amazon. Siamo contenti di aver creato una squadra coesa di cui io, nei panni dell’allenatore, cercherò di massimizzare la presenza all’interno del Ces. L’unico criterio di selezione è stato quello dell’eccellenza italiana». I settori coinvolti sono nove e cioè clean-tech, digital world, food-tech, health&wellness, robotica, smart city, smart home, smart transportation e smart mobility. Ci saranno non solo realtà emergenti ma anche – è la novità di quest’anno – aziende già affermate o quotate in borsa: è ad esempio il caso di Shin sofware, specializzata in tecnologie di ultima generazione nei campi della realtà virtuale, aumentata e in 3D, «in grado – continua Balbi – di creare cataloghi personalizzabili dall’azienda, di cui ogni utente può avere un’esperienza individualizzata».

Continuando a passare in rassegna il catalogo delle imprese, si incontra pure Bionitslabs, che ha ideato “Adam’s hand”: il primo arto bionico, stampato in 3D, con la lunghezza delle dita personalizzabile. D-Heart è invece il primo strumento capace di creare un elettrocardiogramma con lo smartphone: «Grazie a esso i pazienti con problemi cardiaci possono automonitorarsi per poi fornire tutte le informazioni necessarie al medico, in una relazione costante con quest’ultimo» Optima Molliter realizza scarpe ortopediche capaci di autoadattarsi alle esigenze del paziente. Neppure le eccellenze regionali mancano. La triestina Liftlab, nata nel 2007 come spin-off dell’Università di Trieste, opera nel campo della pianificazione della mobilità e della progettazione di sistemi di trasporto, offrendo servizi e strumenti di analisi e simulazione della circolazione ferroviaria, pedonale e veicolare. È attiva in Italia ma ha operato in altri 28 Paesi in tutti e cinque i continenti. Udiense è invece Inksquad, un’applicazione a uso dei tatuatori, volta a supportare questi professionisti durante la creazione dei tatuaggi e permettere loro di costruire il proprio portfolio online. Da Pordenone arriva inoltre ARetail: la startup si occupa di “vending machine”, con attenzione a controllo da remoto e analisi dei dati.

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