Dalla Turchia 12 milioni per il terminal traghetti

Alla Samer sul molo Quinto giù un magazzino, nuova pavimentazione e allungamento dei quattro binari per permettere altri treni da metà 2017
Di Silvio Maranzana
Silvano Trieste 29/05/2016 Open Day Porto 2016
Silvano Trieste 29/05/2016 Open Day Porto 2016

I turchi continuano a investire sul porto di Trieste. Dodici milioni di euro sono pronti per rafforzare il principale terminal dell’autostrada del mare tra Il Paese della Mezzaluna e Trieste, la più affollata del Mediterraneo per qunto riguarda i traghetti ro-ro. È quello collocato tra Riva Traiana e il Molo Quinto gestito dalla Samer seaports&terminals, la società che da 2013 è controllata, con il 60% delle quote, dalla Un ro-ro di Istanbul, una delle principali compagnie armatoriali di navi ro-ro. Il restante 40% è ancora in mano alla Samer&co. shipping spa, storica agenzia marittima triestina fondata nel 1919. Con un’accorta operazione combinata, la stessa società ha acquisito anche il controllo totale del contiguo Terminal frutta, a propria volta collocato sul Molo Quinto. Conseguentemente la Samer seaports&terminals ha richiesto, a fronte del massiccio intervento previsto, una nuova concessione di 25 anni su un’area che, rispetto ai 110.000 metri quadrati attuali dovrebbe ampliarsi a 151.000. La richiesta, avanzata il 7 aprile, rimarrà depositata negli uffici del Demanio dell’Autorità portuale dal primo al 20 giugno per eventuali osservazioni contrarie.

Come illustra Enrico Samer, il piano prevede l’abbattimento del prefabbricato contraddistinto dal numero 50 che si trova in mezzo al Molo Quinto il che permetterà un notevole ampliamento del piazzale con il rifacimento e l’allungamento dei quattro binari, il rinnovo degli scambi ferroviari, la ripavimentazione dell’area, la collocazione di torri-faro e del sistema di videosorveglianza e l’acquisto di una gru transtainer. Come sta accadendo un po’ in tutti i terminal dello scalo triestino nell’intermodalità nave-ferrovia sta la chiave di volta per la crescita dei traffici. L’autostrada del mare che parte da Istanbul, Cesme e Mersin e i cui tronconi arrivano non solo alla Samer seaports&terminals, ma anche alla Emt del Gruppo Parisi sul Molo Sesto e alla Timt, alla radice del Molo Settimo, ha una naturale prosecuzione via rotaia fino all’Europa orientale e centrale e fino a breve distanza (come nel caso del capolinea di Duisburg) dai porti del mare del Nord a cui Trieste incomincia a fare reale concorrenza. «Entro 10-12 mesi - annuncia Enrico Samer - contiamo di aver effettuato i lavori per cui dalla seconda metà del 2017 il traffico ferroviario registrerà un notevole incremento: contiamo di avere allora due treni al giorni cosiddetti Isu, cioé aperti a ogni cliente, per Salisburgo, uno al giorno per Milano, quattro treni della Samskip alla volta di Duisburg in Germania e uno della Mars per Bettembourg in Lussemburgo».

Dall’Interporto di Fernetti continueranno invece a partire i treni cosiddetti ro-la, quelli in cui i Tir completi salgono sui pianali e gli autisti si sistemano in una carrozza viaggiatori. Da Fernetti partirà a breve un nuovo servizio ferroviario che giungerà fino a Dobra in Slovacchia dove funziona il cambio di scartamento verso la Russia e le repubbliche dell’ex Unione sovietica. Partner dell'operazione, l'operatore intermodale russo TransContainer, ma alcuni imprevisti hanno fatto slittare l’avvio del collegamento a giugno. Non verrà invece aumentato il numero dei traghetti (sono 17 a settimana quelli che partono oggi dai tre terminal complessivamente), ma due navi verranno prossimamente sottoposte nei cantieri turchi a un’operazione di allungamento in modo da aumentarne la capacità.

Quest’estate intanto con un investimento di 250.000 euro verranno adeguati gli impianti antincendio al Terminal frutta dove recentemente sono state ricavate nuove celle frigorifere per due milioni di euro. Dopo aver acquisito tutte le quote del Terminal frutta acquistando la parte che faceva riferimento al Gruppo Gavio, la Samer&co. shipping cederà entro giugno allo stesso Gavio, per la precisione ad Argo finanziaria, la cassaforte del Gruppo, il 20% delle quote di General cargo terminal, la società concessionaria dello Scalo Legnami che dunque passerà totalmente in mano al colosso di Tortona.

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