Dalla Tripcovich al mercato ortofrutticolo: le tredici incompiute in attesa di verdetto di Trieste
TRIESTE Il Comune fa tredici al toto-progetto a cinque mesi dalla fine del campionato. Tredici sono le più significative “incompiute”, cioè le maggiori iniziative non ancora ultimate o lontane dall’esserlo. Perchè le “incompiute” sono come i giorni, non sono tutti uguali, quindi necessitano di sotto-classificazioni tra situazioni bloccate, meno bloccate, “in fieri”. Un elenco redatto con la collaborazione di Enrico Conte, direttore dei Lavori Pubblici, che proprio tra cinque mesi raggiungerà l’agognata quiescenza e lascia a Roberto Dipiazza un documento aggiornato dei dossier più impegnativi, su cui è atteso lo sprint del mandato. Covid permettendo.
Campus Rossetti, sala Tripcovich, i tre mercati, casa Francol, palazzo Carciotti sembrano essere i fascicoli più scottanti. Sull’ex caserma di via Rossetti, in predicato di trasformarsi in campus scolastico, è tutto fermo da giugno, da quando cioè Cassa depositi e prestiti e il sindaco si erano confrontati su un’ipotesi di acquisto. Congelata anche la questione Tripcovich, poichè, tramontata l’idea di ricorrere al Tar contro il “niet” ministeriale, la ventilata soluzione politica non si è vista: non va dimenticato che Roma ha raccomandato al Comune di riqualificare il “bene”. Triplice stallo sui mercati: i padovani non si sono fatti vivi per gestire l’Ortofrutta all’ex Duke; il rilancio del Coperto è rimasto all’idea (bocciata) di Andrea Monticolo viziata da uno sgradito leasing in costruendo; sull’Ittico c’è il pressing della Regione che sollecita uno standard migliore dell’ex Gaslini. Nota in calce: se non si muove l’Ortofrutta, non si muove di conseguenza la “redenzione” dell’area annonaria in Campo Marzio. Casa Francol, dopo assaggi di mercato andati a vuoto, aspetta un privato che, facilitato dal nuovo Piano del centro storico, scommetta 3 milioni. Del palazzo Carciotti, dopo l’imbarazzante forfait di Invimit, ha parlato l’assessore Giorgi: niente vendita, sì alla concessione.
A questa categoria partecipano faldoni in lento, lentissimo movimento, che avrebbero bisogno di essere velocizzati. In rassegna servizi cimiteriali, ex Ardiss, villaggio Greensisam, piscina terapeutica. Sui servizi cimiteriali, partita luriennale finora sottotraccia da 90 milioni, AcegasApsAmga sembrerebbe pronta a un passo indietro a fronte del project financing targato dall’altra bolognese Altair, ma ci sarebbero resistenze sindacali. Incomprensibile l’impasse sulla gara per affidare la concessione-gestione degli appartamenti ex Ardiss in zona Urban: la delibera è pronta da mesi, perchè non va avanti? Rivolgersi a Giorgi. La recente decisione della Regione di investire su metà villaggio Greensisam per trasferire gli uffici ha spinto il proprietario Comune a rinfrescare la stima dei beni (ferma ai 16 milioni per tutti i 5 magazzini), affidando l’incarico a Stefano Stanghellini, docente allo Iuav veneziano ed esperto di estimo. Dipiazza ci tiene a finire il mandato con la nuova piscina terapeutica in Porto vecchio: ma gli uffici stanno ancora attendendo la proposta ufficiale progettuale e finanziaria di Terme Fvg e del soggetto attuatore Icop.
Museo del mare e villaggio sportivo Samer sono i due esempi più importanti. Per il Magazzino 26 futura dimora museale (33 milioni stanziati dal MiBac) sta scattando la gara per individuare il “validatore” del progetto firmato da Guillermo Vazquez Consuegra, cosi come già si fece per il Centro congressi, passaggio indispensabile per bandire poi l’affidamento dei lavori. L’azienda-studio, che vincerà l’attività di verifica, riceverà una parcella di 241.244 euro. Avanti adagio anche per il villaggio sportivo Samer, project financing nel compendio comunale di via Locchi: si dovrà iscrivere l’iniziativa nel Piano triennale del Bilancio 2021; si sarebbe potuto accelerare ma la ragioneria s’impuntò. Comunque procede. —
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