«Dalla sanità riformata risposte più veloci ai cittadini»
e gli Ospedali riuniti
Nicola Delli Quadri ha firmato ieri, davanti alla presidente della Regione Debora Serracchiani, il contratto con cui assume l’incarico di commissario della nuova Azienda per l’assistenza sanitaria n.1 Triestina - che rimpiazza da inizio gennaio l’Azienda per i servizi sanitari n. 1 - e dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Trieste.
Dottor Delli Quadri, cosa cambia dal punto di vista operativo con l’avvio dell’iter di fusione tra Azienda sanitaria e Azienda ospedaliero-universitaria?
Prioritaria rispetto all’incorporazione è la firma del protocollo d’intesa tra Regione e Università che indicherà i contenuti dei rapporti tra parte ospedaliera e parte universitaria nell’erogazione dell’assistenza sanitaria. Solo successivamente avrà luogo l’incorporazione e la nascita di una nuova Azienda.
Quali benefici, anche economici, e quali obiettivi da questa incorporazione? Le difficoltà invece?
Più che di benefici e difficoltà mi sembra sia importante parlare di opportunità. L’occasione è quella di ridisegnare la struttura di una parte della sanità triestina alla luce dei cambiamenti socio economici ed epidemiologici che si sono verificati nell’ultimo decennio definendo percorsi diagnostico terapeutici che accompagnino il cittadino all’interno del servizio sanitario, che ottimizzino i tempi di risposta, cercando di rendere quanto più appropriata possibile sia la domanda che l’offerta. Prioritario è lavorare sulla proattività senza aspettare che le cose accadano e mettere al centro il cittadino con i suoi bisogni e le sue specificità, sviluppando e accompagnando il processo di crescita della consapevolezza di ogni persona nei confronti della propria salute, quello che in termine tecnico si definisce “empowerment del cittadino” come indicato dall’Oms.
Per l’utenza che cosa cambia?
Nell’immediato non cambierà niente. In prospettiva e, spero in tempi brevi, le risposte ai bisogni di salute delle persone saranno migliorate e quindi anche i rapporti con i cittadini.
Saranno ancora valide le prestazioni e le visite prenotate nel 2014 come Azienda sanitaria per il 2015? E le prescrizioni?
Tutte le prestazioni e le visite prenotate con l’Azienda Ass1 Triestina, saranno valide anche per la nuova Azienda. Così come le prescrizioni di farmaci, di prestazioni ambulatoriali, le esenzioni ticket, eccetera.
Perché ha scelto di cambiare i direttori sanitario e amministrativo degli Ospedali riuniti? Mascaretti e Nicolai non andavano bene?
La sostituzione dei direttori sanitario e amministrativo dell’Azienda ospedaliero-universitaria non va collegata in nessun modo a valutazioni non positive sul loro operato, che anzi è stato sempre all’altezza dei compiti loro assegnati e delle aspettative. Preferisco parlare di una squadra unica che per professionalità, esperienza e conoscenza della realtà triestina potrà essere subito operativa.
Gli Ospedali riuniti porteranno in dote un “rosso” di bilancio da 4,5 milioni, per la prima volta: quanto peserà in prospettiva e come raddrizzare le cose?
Il bilancio si chiude al 30 aprile 2015 e solo allora si potranno fare valutazioni più precise.
La riforma regionale della sanità prevede 230 posti letto in meno negli ospedali di Trieste: come si può coniugare questa previsione con l’annoso problema dei “fuori reparto”, da anni irrisolto specie a Cattinara?
I posti letto non saranno diminuiti nell’immediato e certamente la riforma prevede una ristrutturazione dell’offerta, non una riduzione dei servizi. La riforma e i nuovi standard ospedalieri, come affermato dall’assessore Telesca, saranno applicati in maniera graduale. Al centro della riforma vanno posti il cittadino e i servizi a lui rivolti e non le strutture delle aziende.
La fusione aiuterà a risolvere la questione degli accessi impropri in ospedale?
La fusione, ma più in generale la gestione unitaria dei percorsi assistenziali prevista nella legge di riforma potrà contribuire a migliorare il problema.
E i rapporti con il Burlo? A proposito, il trasferimento dell’Irccs a Cattinara e la riqualificazione di quest’ultimo ospedale procederanno con un’accelerazione o la fusione li rallenterà?
Il Burlo rimane un Istituto di ricerca e come tale continua a mantenere una sua autonomia rispetto alle due aziende sanitarie, ma è certamente uno snodo fondamentale della rete regionale e quindi un interlocutore privilegiato per i temi di comune interesse. Il progetto su Cattinara non rallenta, né accelera, né c’è qualcosa da vedere: le procedure sono avviate e vanno avanti con il loro iter.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo