Dalla peste al Covid-19 oggi come 8 secoli fa la Madonna di Barbana invocata da tanti fedeli

Si sta registrando a Grado una crescente richiesta di trasporto verso l’isola santuario. La prima processione si tenne nel 1237. 

GRADO. Dal 572, quando, dopo una furiosa tempesta, è stata trovata tra i rami di un olmo una statua della Madonna, in quell’isola che è stata battezzata Barbana per ricordare il primo custode, un veneto che si chiamava Barbano, i fedeli non sono mai mancati. Anzi sono sempre più aumentati di numero e specialmente durante e dopo i momenti più critici (le guerre e le epidemie in particolar modo).

E la conferma, a distanza di tanti secoli, arriva per l’emergenza coronavirus. I gradesi, ma non solo, hanno esposto all’esterno delle proprie terrazze e balconi (anche sul palazzo municipale), i drappi della Madonna che normalmente vengono esposti in occasione del Perdòn, la processione votiva che si ripete ogni anno sin dal 1237, quando la gente dell’isola si è votata alla Vergine di Barbana per essere preservata dalla pestilenza che stava incombendo.

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A proposito del prossimo Perdòn della prima domenica di luglio, se dovessero ancora essere in vigore dei particolari accorgimenti anti Covid-19, anche questo dovrà per forza di cose subire delle variazioni. «Ma si deve fare ugualmente – dice Franco Biasiol del gruppo dei motoscafisti gradesi, gruppo privatoche effettua il servizio di trasporto pubblico per Barbana –; ci andrà magari solamente la Madonna con poche persone al seguito e noi, per portare più gente possibile inizieremo magari le prime corse, alle 5 del mattino».

Si tornerebbe così indietro nel tempo poiché una volta quando non c’erano i motori, tanta gente remava sin dall’alba per raggiungere l’isola. Più di qualcuno addirittura raggiungeva l’isola il giorno prima arrangiandosi poi per trascorrere la notte.

E arriviamo all’altro ieri quando un giovane, che quasi certamente aveva intenzione di andare a pescare, prima di farlo è sceso a Barbana. Effettuando una perlustrazione in laguna la Polizia locale ha, infatti, notato, il motoscafo con le canne da pesca ormeggiato all’interno del porticciolo dell’isola. Il giovane proprietario del motoscafo aveva messo piedi a terra a Barbana per recarsi, considerato che le chiese sono aperte ma solo per un momento di preghiera personale, a fare una visita alla Madonna di Barbana.

I vigili hanno anche avuto modo di incontrare padre Angelo, uno degli undici monaci benedettini che sovrintendono a tutto quanto attiene l’isola che ospita la venerata Vergine. È un segnale di quanto la gente abbia voglia di tornare a Barbana. Ma segnali positivi sono anche quelli che ricevono i motoscafisti ai quali giungono ogni giorno delle telefonate richieste da fedeli non solamente gradesi ma anche friulani soprattutto della Bassa oltre a diversi bisiachi, che vogliono sapere quando riprenderanno i viaggi per Barbana.

C’è, però, un dato significatamene negativo: sono stati cancellati quasi tutti i pellegrinaggi che di norma si effettuavano in questo periodo. Ma c’è chi – un gruppo emiliano –, che ha cancellato la data di domani riconfermandola, però, tale e quale già ora per il 2021.

Intanto i motoscafisti informano che il servizio regolare per Barbana dovrebbe riprendere lunedì 18. Da quel giorno in poi (ma forse anche un paio di giorni prima) i motoscafisti hanno, per il momento, intenzione di effettuare due viaggi giornalieri, uno al mattino e uno al pomeriggio in concomitanza con le messe celebrate in santuario. I motoscafisti stanno adeguando i due grandi scafi alle nuove normative anti Covid-19. I due capienti motoscafi sono già stati sottoposti alla normale, ma anche straordinaria, manutenzione sia per quel che concerne lo scafo in se stesso ma c’è stata anche la consueta la revisione dei motori. 

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