«Dalla mobilità al coronavirus, temi cruciali che parlano a tutti»

TRIESTE.«Le novità di Esof2020 non finiscono qui. Abbiamo chiuso la parte del programma “bottom-up”, composta da circa 170 sessioni, e ora stiamo completando la fase “top-down” che prevede i keynote speaker, le plenary lecture, i workshop e gli eventi speciali». Stefano Fantoni, Champion of Esof2020, conferma che il programma è chiuso nella parte più tecnica, quella strutturata per arrivare all’obiettivo finale, quindi business e ricerca, e basata sulla costruzione di un percorso sequenziale organizzato (appunto bottom-up). D’ora in avanti si lavorerà su alcuni aspetti meno per addetti ai lavori e più “aggredibili” anche dai semplici cittadini.
A Esof non mancheranno nomi di primissimo piano anche al di fuori della comunità scientifica. «Siamo in attesa di alcune conferme - aggiunge Fantoni - anche perché sono personaggi che non possiamo annunciare senza avere certezze della loro presenza. Parliamo comunque di ministri, non solo italiani, e di grandi scienziati e premi Nobel».
Un occhio è rivolto anche al Quirinale visto che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante l’inaugurazione dell’anno accademico della Sissa ha fatto sapere di voler tornare a Trieste anche in occasione di Esof: «Attendiamo ancora la conferma precisa, anche se immaginiamo possa arrivare a distanza di qualche giorno dall’inaugurazione dell’evento. Ci saranno sicuramente invece il primo ministro e altri esponenti del governo».
«Gli eventi simbolo - ha aggiunto poi Fantoni - saranno quelli oggetto delle conferenze plenarie che si terranno nella sala principale del Centro congressi. Penso in particolare alle due cerimonie di inaugurazione e chiusura che saranno oggetto di grande interesse internazionale. All’interno del programma contiamo poi di sviluppare argomenti molto importanti come il Green new deal europeo (un pacchetto di interventi per affrontare il cambiamento climatico e la disuguaglianza economica, ndr), che potranno contare sulla presenza di personaggi molto importanti. Affronteremo i temi della sostenibilità, il problema del “grande calcolo” che si sta sviluppando in Europa al confronto con gli Usa. Ci saranno poi le Accademie delle scienze di vari Paesi che discuteranno della mobilità dei giovani. Diciamo che è ancora presto per indicare una star dell’evento».
Esof2020 non potrà ovviamente ignorare l’allarme coronavirus. «Proprio questa epidemia - spiega il presidente di Euroscience Michael Matlosz - sta aiutando a far capire ai cittadini l’importanza della ricerca. In pochi giorni siamo riusciti ad isolare il virus, creare un test e identificare le persone che sono state contagiate. Alla base di tutto ci sono le conoscenze nella microbiologia, si tratta però di una piccola parte di quello che può fare la scienza per le persone». Fantoni, che preferisce come sempre non anticipare troppo, conferma che «si sta lavorando per avere un grande epidemiologo per affrontare anche questo tema emerso in queste settimane».
Tornando al programma di Esof2020 Matlosz ha anticipato che sarà «un evento eccezionale in una città dove si potrà aprire un dialogo tra scienza e persone. È un calendario ricco di sessioni, oltre 170, ed è uno dei più grandi e intensi. Tutto quello che uscirà da Esof servirà per creare un tessuto unico a livello europeo».
Il tema dell’apertura verso Est è ormai uno dei pilastri dell’evento che punta a creare una rete: «Avere una visione in questo momento è importante - aggiunge ancora Fantoni -. Vogliamo una scienza che guarda al cittadino, che guarda al politico, che guarda all’innovazione e non si colloca più distante da loro, dall’altra parte, ma sta in mezzo». «Sarà un evento paneuropeo di ricerca e di interscambio - conclude il presidente di Euroscience - che contribuirà a far capire in tutta Europa quello che può fare e offrire la scienza».
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