Dalla cultura ai trasporti la Provincia di Trieste si autoelimina

Oggi all’esame del Consiglio sei delibere sul trasferimento di poteri e personale. Ma un’ottantina di dipendenti rimarrà a Palazzo Galatti sino all’ultimo giorno
Palazzo Galatti, sede della Provincia di trieste
Palazzo Galatti, sede della Provincia di trieste

TRIESTE Con un po’ più di fortuna avrebbe potuto ambire a compiere i cent’anni, essendo stata istituita con Regio decreto n.1353 del 17 ottobre 1922, undici giorni prima della Marcia su Roma. Invece la Provincia di Trieste arriverà, salvo colpi di scena, a spegnere solo 94 candeline, poichè pare destinata a estinguersi attorno alla metà ottobre del corrente anno.

Oggi pomeriggio alle 14.30, dopo i lavori della commissione competente svoltisi ieri mattina, sei delibere di “auto-affondamento” approderanno in Consiglio provinciale: si tratta dei cosiddetti Piani di subentro che scadenzano il trasferimento delle funzioni alla Regione Friuli Venezia Giulia e ai Comuni.

Con le funzioni viaggerà anche parte del personale in forza all’amministrazione, come ricorda la presidente Maria Teresa Bassa Poropat, perchè circa un centinaio di dipendenti, rispetto a un organico di circa 180 unità, verrà preso in carico dalla Regione e, in misura assai minore, dal Comune triestino. Un’ottantina resisterà a presidio di palazzo Galatti e della sede in via Sant’Anastasio fino a quando l’ente non abbasserà definitivamente il rollè.

La presidente ha in mente con precisione il cronoprogramma dello smantellamento funzionale scandito dalle odierne delibere, che impostano un primo e non conclusivo lavoro di trasferimento. «Il primo giugno - spiega Maria Teresa Bassa Poropat - passeranno alla Regione caccia, pesca, polizia ambientale, protezione civile».

Un nucleo ben più consistente di competenze transiterà alla stessa Regione il primo luglio prossimo venturo: «Cultura e sport, programmazione scolastica, istruzione, motorizzazione civile, trasporto pubblico, viabilità, una parte dell’agricoltura», elenca la presidente. Che qui si sofferma per alcune puntualizzazioni, che riguardano importanti asset della Provincia: tra i “contenitori” culturali andrà alla Regione il teatrino nell’ex Opp, mentre si chiederà una proroga relativamente alla Casa del cinema (ex Lavoratore portuale) per completare l’attività del cantiere in corso. Passeranno alla Regione la ciclopedonale “Giordano Cottur” e i 140 chilometri di strade fino ad allora gestiti dalla Provincia: la classificazione della viabilità - regionale, comunale etc. - sarà curata dall’istituzione ricevente.

E qui si ferma la prima tranche dei trasferimenti, perchè la Provincia avrà tempo fino al 4 luglio per approvare una nuova delibera che disciplinerà le funzioni assegnate ai Comuni con scadenza il primo ottobre: parliamo innanzitutto dell’edilizia scolastica riguardante gli istituti superiori (tutti concentrati nel capoluogo), poi del sociale e del demanio idrico.

In capo alla Provincia fino all’ultimo respiro rimarranno ambiente, pianificazione territoriale, patrimonio. Come patrimonio - precisa la presidente - si intendono le due sedi di palazzo Galatti e di via Sant’Anastasio. Per mettere a punto il cosiddetto “dimensionamento” scolastico la Provincia avrà tempo fino al primo novembre.

Non è finita: per non creare problemi gestionali interrompendo la conduzione, sotto la Provincia continueranno le loro attività la Casa internazionale delle donne, il Museo di Padriciano (ex campo profughi), il Parco di San Giovanni, il Faro della Vittoria (proprietà della Marina militare). Anche in questi casi se ne discorrerà a fine corsa.

La presidente Bassa Poropat si dice orgogliosa della qualità dell’ingente lavoro svolto dagli uffici, che, in buona sostanza, hanno dovuto smontare poco meno di un secolo di vita amministrativa.
L’abbrivio dell’ente continuerà fino a quando l’Uti giuliana, costituita dalle amministrazioni comunali operanti nel territorio dell’ex Provincia, sarà posta in condizione di esercitare il suo ancora aereo ruolo.

A illustrare al Consiglio provinciale le sei delibere sarà l’assessore al Bilancio, al Patrimonio, all’Edilizia Scolastica Mariella Magistri De Francesco: si comincerà con il Piano di subentro in materia di vigilanza ambientale, forestale, ittica, venatoria, di ambiente, di caccia e pesca, protezione civile. Poi trasporti e motorizzazione, a seguire la viabilità, avanti con cultura e sport. Quinto passaggio con edilizia scolastica, istruzione, diritto allo studio. Ultima puntata con l’agricoltura e le politiche sociali.

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