Dal vicepremier Salvini al forzista Tajani, parata di “big” alla Foiba di Basovizza
Attesi alle celebrazioni per il Giorno del Ricordo anche la leader di Fratelli d’Italia Meloni e il ministro dell’Istruzione Bussetti

Silvano Trieste 2018-02-10 Basovizza, il ricordo alla Foiba
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TRIESTE Matteo Salvini lo aveva annunciato via social: domenica 10 febbraio, in occasione del Giorno del Ricordo, il ministro dell’Interno sarà alla Foiba di Basovizza. Una “toccata e fuga”. Non sono infatti previsti altri appuntamenti per il vicepremier. È tuttavia probabile che nello spazio breve della visita Salvini ritorni sui contenuti del messaggio indirizzato contro chi «si ostina a insultare gli italiani martiri delle foibe».
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Una polemica scatenata da quanto apparso nei giorni scorsi nel profilo Facebook dell’Anpi di Rovigo. Una frase - «Sarebbe bello spiegare ai ragazzi delle medie che le foibe le hanno inventate i fascisti, sia come sistema per far sparire i partigiani jugoslavi, che come invenzione storica. Tipo la vergognosa fandonia della foiba di Basovizza» -, che ha scatenato dure reazioni bipartisan. Salvini ha accolto l’appello dell’Unione degli Istriani che aveva richiesto la partecipazione di un membro del governo. «Sarebbe un gesto elegante - le parole del presidente Massimiliano Lacota - di doveroso rispetto per l’intera comunità degli esuli, e politicamente rilevante poiché costituirebbe un segnale di discontinuità rispetto all’indifferenza del passato». L’ultima presenza dello Stato, ricordava Lacota, risale al 2012, quando arrivò a Basovizza l’allora presidente del Senato Renato Schifani.
Domenica, secondo alcune voci, potrebbe esserci pure un altro ministro, quello dell’Istruzione Marco Bussetti, ma dal suo staff non arrivano conferme. Mentre è certo l’arrivo di Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo. Tra i rappresentanti delle forze politiche (per Forza Italia, a Trieste tra sabato e domenica con il consiglio nazionale Giovani, si parla di Maurizio Gasparri), è poi confermata la presenza di Giorgia Meloni. Nel 2017 la leader di Fratelli d’Italia si commosse davanti alla targa dedicata agli infoibati e non fece mancare critiche per l’assenza di Sergio Mattarella.
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A coordinare la giornata, che vedrà gli interventi di autorità regionali e cittadine, il Comune di Trieste. «L’impegno organizzativo sarà quello di sempre - sottolinea l’assessore Angela Brandi -. Ciò che conta è che la cerimonia sia molto partecipata, soprattutto alla luce del fatto che nell’ultimo periodo ci sono state varie contestazioni e ricostruzioni estranee a una verità storica che vogliamo ristabilire. Tutto questo - prosegue - nonostante siano passati 15 anni dall’istituzione del Giorno del Ricordo. Sconcerta che ci siano ancora persone che disconoscono la ricorrenza o la considerano comunque una giornata di serie B».
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A collaborare all’organizzazione il comitato per i Martiri delle Foibe. Paolo Sardos Albertini, presidente del comitato e della Lega Nazionale, anticipa un passaggio del suo intervento: «Sottolineerò il fatto che nella primavera del 1945 le truppe di Tito hanno assassinato 10-15mila italiani, ma anche 150 mila sloveni e quasi 700 mila croati. Un massacro che non risponde a una logica di conflitto etnico, ma esclusivamente alla volontà di costituire, con il terrore, il nuovo Stato comunista. Il ricordo delle vittime deve oggi essere motivo di unità, non di divisione». —
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