Dal traffico ai palazzi vincolati: le 10 richieste sul Porto vecchio di Trieste

Le osservazioni allo strumento urbanistico presentate in Comune da cittadini, Regione, Arpa, Italia Nostra e Ipr Ftt. Uffici al lavoro per capire quali fare proprie
In primo piano, parte dell’area di Porto vecchio: sono dieci le osservazioni sulla variante giunte in Comune
In primo piano, parte dell’area di Porto vecchio: sono dieci le osservazioni sulla variante giunte in Comune

TRIESTE Sono dieci le osservazioni arrivate al Comune di Trieste relative alla variante del Piano regolatore per Porto vecchio in fase di approvazione. Lo rende noto palazzo Cheba precisando che in realtà sono state 12 le istanze pervenute, ma la prima è stata inviata tre volte verosimilmente per errore.

Andando nel dettaglio, cinque osservazioni sono state presentate da semplici cittadini, una da un consigliere comunale, due da enti pubblici – nello specifico da Regione e Arpa – e altrettante da associazioni: Italia nostra e Ipr Ftt ovvero Trieste libera. Gli uffici sono al lavoro per valutare ogni singola richiesta e al momento emerge un quadro piuttosto generico su quanto inviato al Comune. Due richieste erano relative al prolungamento dei termini, scaduti l’8 settembre, per la presentazione delle osservazioni, le tempistiche sono però stabilite da una specifica norma di riferimento. Se una richiesta è generica sui servizi, un’altra fa riferimento alla creazione dell’ormai famosa ovovia e ancora una terza ad aspetti normativi. C’è chi si è dedicato invece all’edificio “Vecchia Locanda”, lo stabile dietro al Magazzino 26 e vicino alla ferrovia, di proprietà demaniale e oggi in uno stato di totale abbandono. Si tratta di un locale sorto nel 1912 con all’interno cucine e dormitorio, un palazzo con un’altezza di 7,5 metri su due piani e una superficie di 165 metri quadrati.

Non è mancata poi l’osservazione relativa allo stato giuridico del Porto vecchio, gli uffici comunali non hanno dato indicazioni su chi l’abbia presentata, ma scorrendo i soggetti da cui sono partite le osservazioni non è difficile immaginare chi possa esserne l’autore.

Più articolate le osservazioni di Arpa, Regione e Italia nostra le quali fanno riferimento specifico ad alcuni elementi sui temi del paesaggio, della sostenibilità ambientale in particolare per quanto concerne il traffico e al possibile inserimento nella variante di alcuni vincoli di tutela. Tutte tematiche di cui si parlerà nell’accordo di programma che la Regione dovrà sottoscrivere con il Comune. Sempre in questo “pacchetto” vengono ricordati i vincoli già esistenti di competenza della Soprintendenza e posti dal ministero dei Beni culturali nel 2001 con l’allora sottosegretario Vittorio Sgarbi: in questo senso si chiede un ulteriore intervento, ma nulla di pesante in quanto già i vincoli esistenti sono importanti.

Non nasconde il consueto entusiasmo il sindaco Roberto Dipiazza, che inizia a intravedere il traguardo: «Dopo quanto successo con il tram di Opicina – spiega – ho smesso però di dare date. Gli uffici ora valuteranno le documentazioni presentate per capire quali adottare. Intanto noi proseguiremo con l’accordo di programma con la Regione la quale dovrebbe anche diventare proprietaria di due magazzini. Al termine del confronto tra i due enti avremo 30 giorni per andare in Consiglio comunale. Ricordo che il lavoro sul Porto vecchio è iniziato il 30 giugno 2017 quando l’Autorità portuale mi ha consegnato le chiavi, questo per ricordare le date». —


 

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