Dal primo luglio Hera assorbe Amga
TRIESTE. Da martedì 1° luglio verrà ammainata anche la bandiera di Amga e l’utility udinese, specializzata nel gas, approderà nel grande porto di Hera, secondo gruppo nazionale del settore. Come previsto dalle assemblee incrociate del 23 aprile scorso, trascorsi 60 giorni da quella data, in via di compimento gli ultimi passaggi procedurali, Amga si fonderà in Hera, con efficacia dal primo giorno di luglio.
Non ci dovrebbero essere novità rispetto all’accordo-quadro che venne definito in gennaio: il Comune di Udine, azionista di riferimento con una quota del 58,69%, avrà il 2,98% di Hera e un posto nel patto di sindacato che governa la grande utility del Nordest; otterrà inoltre un rappresentante nel consiglio di amministrazione di AcegasAps, in quanto Amga sarà agganciata al brand triestino-padovano, che fu assorbito da Hera nell’estate del 2012.
L’intesa di gennaio prevede che Amga Calore venga conferita in Hera Comm mantenendo autonomia giuridica; che il complesso dei beni Amga sia conferito in AcegasAps; che sia costituita una direzione “distribuzione gas” con sede a Udine.
Amga, stando ai dati di bilancio 2013, recherà a Hera un fatturato di 260 milioni, un margine operativo lordo di 30 milioni, un utile di 8 milioni. La posizione finanziaria netta, al 31 dicembre scorso, era positiva per 60 milioni.
Hera ha chiuso al 31 marzo una prima trimestrale 2014 non certo brillante, frenata da fattori climatici che hanno sensibilmente inciso sui consumi di gas: i ricavi sono scesi a 1,2 miliardi (-12% rispetto ai primi tre mesi 2013), il margine operativo è salito dell’1,7% a quasi 276 milioni, l’utile netto “adjusted” è salito del 2,8% a 89,1 milioni. Indebitamento in calo ma sempre assai consistente a quota 2,5 miliardi. Molto bene, invece, sta andando il titolo in piazza Affari, dove la valutazione tiene attorno a 2,15 euro, con una performance che negli ultimi sei mesi sottolinea un brillante +31,5%. Tra l’altro, secondo un recente studio Mediobanca, Hera sarebbe la sola utility ad aver guadagnato in Borsa dall’anno della quotazione al 2012 (+36%).
Con l’aggregazione di Amga a Hera il mondo delle utility nella parte nordorientale del Paese conosce, quindi, un ulteriore semplificazione. Gas, elettricità, acqua, rifiuti gestiti da Hera servono un territorio che da Modena si estende fino a Udine e a Trieste, coinvolgendo città come Bologna e Padova. La conquista di Udine si è rivelata molto più complessa e sofferta di quanto non sia stata l’annessione di Trieste e di Padova. Alla fine del 2013 l’allora presidente di Amga, Paolo Cerutti, non del tutto convinto dal progetto emiliano, si dimise e venne sostituito da Marco Craighero. Amga piaceva anche alla trevigiana AscoPiave, l’altra utility del Nordest quotata in Borsa, ma la volontà politica del sindaco Furio Honsell, tesa a raggiungere l’accordo con Bologna, è stata inespugnabile. Nell’area triveneta si stanno guardando attorno, per cercare possibili alleanze, le ex municipalizzate di Verona (Agsm) e di Vicenza (Aim). Il sindaco leghista di Verona, Tosi, era interessato a un asse con Treviso, ma le sue attensioni finora non sono state contraccambiate in quanto AscoPiave preferisce interloquire con aziende dalle stesse caratteristiche “monocolturali” (leggi gas).
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