Dal prezioso orologio Bulgari all’iPad-Pro: i regali che Bulc ha restituito a Bruxelles

Il rigoroso protocollo per i commissari Ue permette di tenere per se soltanto doni del valore inferiore ai 150 euro 

TRIESTE Strette di mano, inchini, doni. Già, sono tanti i doni che i commissari europei ricevono durante i numerosi viaggi di cui è costellato il loro mandato quinquennale. Ma attenzione, non è tutto oro quel che luccica. Non perché vengano loro rifilate patacche, ma perché quei doni non saranno mai di loro proprietà nel nome della trasparenza e dell’onestà nello svolgimento della propria alta funzione pubblica europea.

Numeri e tipo di cadeaux ricevuti sono ufficialmente noti in relazione alla Commissione guidata da Jean Claude Juncker e fino al mese di dicembre del 2018. E uno dei commissari più “premiati” è stato quello sloveno ai Trasporti, Violeta Bulc, superata nella specialissima graduatoria solo dalla collega al Commercio, Cecilia Malmström e, ovviamente, dal presidente Juncker. Diciassette sono stati i regali ricevuti da Malmström e quindici da Bulc.

Ma cosa ha ricevuto il commissario sloveno responsabile del dipartimento dei trasporti durante il suo lavoro presso la Commissione europea? Il primo regalo che ricevette fu dalla sua Slovenia che le fece dono, in occasione della sua nomina a Bruxelles, di ben 27 dipinti incorniciati. Il ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni del Qatar le ha donato nel 2015 con una collana di perle, orecchini e un orologio. Inoltre, ha ricevuto un cavallo di cristallo Swarovski sempre dal Qatar e un altro orologio da polso un anno dopo (secondo quanto riferito un Bulgari del valore di circa € 7.000).

Gli Emirati Arabi Uniti le hanno regalato una penna Mont Blanc, il Giappone un carillon di legno e il sindaco di Milano le ha donato un piccolo acquerello dell'Opera Alla Scala. Forse il regalo più utile ricevuto da Bulc è stato il tablet Apple i-Pad Pro da 128 GB che donatole dai controllori di volo europei di Eurocontrol. Anche altri commissari europei hanno ricevuto doni simili. Il commissario responsabile della Concorrenza Margrethe Vestager ha ricevuto in regalo un auricolare Bang & Olufsen BeoPlay H9 Over premium. Altri commissari si sono visti donare occhiali da sole Ray Ban.

Sebbene il regolamento etico dell'Unione europea vieti ai commissari di accettare regali per un valore superiore ai 150 euro, i doni di valore superiore sono ancora pubblicamente accettati per evitare disagi diplomatici. Tutti questi doni devono però essere dichiarati e i Commissari possono usarli durante il loro mandato, come conferma il portale che segue da vicino la scena politica dell’Unione europea, Politico.eu. Alla fine del loro mandato a Bruxelles però, le ragalie che valgono più di 150 euro devono essere consegnate al servizio di protocollo. I regali ricevuti in occasioni ufficiali possono anche essere donati a enti di beneficenza o messi all'asta. Tuttavia, ciò non si applica ai regali fatti dai capi di Stato o dagli alti rappresentanti dei Paesi terzi, in quanto così facendo si rischierebbe do offendere il generoso donatore.

Ma talvolta i regali possono essere insoliti o addirittura kitsch per cui non c'è alternativa se non quella di essere riposti nelle stanze speciali di palazzo Berlaymont, sede della Commissione europea, stanze già ribattezzate come “Grotta di Alì Babà”. Molti dei doni “diplomatici”, tuttavia, sono stati in gran parte venduti all'asta dall'Associazione femminile “Femmes d'Europe” a Bruxelles fondata da una figlia di Winston Churchill e ora gestita dalla moglie del primo vice presidente della commissione, Frans Timmermans.

Ma in fatto di doni nessuno riesce a tenere il passo dei reali di Windsor. Il piccolo George, figlio del principe William e della principessa Kate, che avrà due anni a luglio, è stato letteralmente fin qui bombardato da una varietà di giocattoli, abiti e altri regali.

Ha ricevuto ben 774 regali, di cui oltre 600 sono giunti solo dall'Australia. Tra le altre cose c’è una giacca da volo in pelle mentre gli aborigeni australiani gli hanno regalato un mantello di pelliccia di opossum. Con buona pace degli animalisti. —

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