Dal Piano regolatore di Gorizia stop alla creazione di centri commerciali

Dopo 23 anni e 61 varianti urbanistiche si mette mano alla pianificazione. Tra le linee guida anche parcheggi scambiatori e limiti alle nuove costruzioni

Francesco Fain
Via Terza Armata: è li che sopravvive l’unica area per i centri commerciali (Marega)
Via Terza Armata: è li che sopravvive l’unica area per i centri commerciali (Marega)

Rimettere in sesto il patrimonio edilizio esistente evitando nuovo consumo di suolo. Nessuna previsione di nuove zone H2 per la realizzazione di centri commerciali. Creare parcheggi scambiatori. Mettere in rete le aree verdi. Allungare il centro cittadino comprendendo anche via Vittorio Veneto. Last but non least, introdurre procedure più snelle.

Dopo 23 anni e 61 varianti, il Comune mette mano al proprio Piano regolatore. Ad annunciarlo è il vicesindaco Chiara Gatta, assessore all’Urbanistica. Spiega come la revisione del principale strumento di pianificazione del territorio arriverà grazie all’adozione di una variante generale del Prgc stesso che recepirà le indicazioni previste dal Piano paesaggistico regionale.

«È un passaggio obbligatorio, considerate le modifiche sostanziali del contesto socio-economico e territoriale che si sono succedute negli ultimi 20 anni - dichiara Gatta -. Pensiamo ai cambiamenti derivati dalle crisi economiche, alle dinamiche demografiche, alla caduta delle barriere doganali ma anche ai cambiamenti climatici». La nuova versione del Piano regolatore «consentirà di avere linee-guida più chiare, flessibili e snelle, eliminando le ambiguità di interpretazione».

Le direttive generali per la revisione sono state messe a punto dal Servizio pianificazione urbanistica del Comune e vengono, adesso, vagliate dalla Commissione consiliare competente. Ottenuto il via libera dei commissari, il documento verrà portato in Consiglio «verosimilmente all’inizio del prossimo anno», prevede il vicesindaco.

Cinque sono le strategie che stanno alla base della variante generale, che porterà a quella che i tecnici definiscono «manutenzione evolutiva» del Piano regolatore revisionato. Una manutenzione che punta, innanzitutto, a riutilizzare il patrimonio immobiliare esistente e, oggi in disuso, evitando così il consumo di suolo. C’è poi lo sviluppo della mobilità sostenibile con la previsione di mettere a rete un sistema di parcheggi scambiatori, con la promozione dell’utilizzo della bici e del trasporto urbano locale e ferroviario. E ancora: una maggior attrattività per chi deciderà di investire a Gorizia con lo snellimento delle procedure per chi sfrutterà gli ambiti rigenerati.

Sarà valorizzata la rete ecologica territoriale, «costituita da aree verdi che sono diventata negli ultimi anni più fruibili e destinate dunque a utilizzi pubblici temporanei e permanenti», evidenzia Gatta. Ma, tra le linee strategiche, è inserita anche quella di coinvolgere la popolazione giovanile, promuovere l’attività sportiva e individuare spazi per le attività ricreative notturne.

Altra novità: la mancata previsione di nuove zone per realizzare centri commerciali. Ce n’è una (che non è decollata) in via Terza Armata e, come fanno notare gli uffici all’Urbanistica, «non ci sono altri spazi disponibili. Semmai, bisogna razionalizzare».

Il rinnovato Piano regolatore vuole, insomma, proporsi «come piattaforma fondante di quel processo di trasformazione urbanistica che è già, nei fatti, in atto - spiega ancora il vicesindaco -. Basti pensare all’opera di ricucitura urbana che sta avvenendo in alcune aree destinate a essere o tornare strategiche, come la zona della Transalpina e quella dell’ex ospedale civile di via Vittorio Veneto, che tornerà centrale grazie alla nuova Casa della Comunità e al futuro polo scolastico. Interventi che, assieme alla riqualificazione dell’area della Casa Rossa, contribuiranno ad “allungare” il centro cittadino, aprendo anche questa zona a investimenti e nuovi insediamenti».

Gatta invita, quindi, a riflettere sulla mole di ristrutturazioni, restauri, demolizioni e ricostruzioni che stanno interessando Gorizia. «Una mole enorme, grazie ai finanziamenti che la Regione ha dirottato sulla nostra città anche per la “storica” occasione della Capitale europea della cultura 2025. Da questi lavori ora in corso, uscirà una città nuova che attende un nuovo Prgc, il cui iter entra finalmente nel vivo». —

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